In che ordine usciranno i minatori cileni?
Gli scavi hanno quasi raggiunto il rifugio, e tra pochi giorni gli uomini torneranno in superficie
I 33 minatori cileni intrappolati da due mesi a 700 metri di profondità potrebbero rivedere la luce del sole entro pochissimi giorni. È arrivata martedì l’inaspettata notizia che gli scavi li avrebbero raggiunti nel corso di questo weekend, dopo che nelle scorse settimane si era stimato che i lavori sarebbero durati fino a novembre. Le tre scavatrici che stanno creando il tunnel che verrà utilizzato per recuperarli sono ora a meno di cento metri dal rifugio in cui si trovano.
Una volta terminato il tunnel e rinforzato con una struttura in metallo, verrà calata una capsula che porterà gli uomini fuori dalla miniera uno ad uno. Il recupero di ogni minatore dovrebbe durare un’ora, e gli ingegneri stimano quindi che ci vorranno circa 48 ore per portarli tutti in superficie. Renato Navarro, un ufficiale della marina cilena in capo delle operazioni, ha spiegato ad Associated Press quali saranno le modalità del recupero e, soprattutto, come verrà deciso l’ordine di uscita dei minatori.
Prima di poter uscire, i minatori avranno nuova compagnia. Nella miniera scenderanno sedici uomini: tre paramedici che lavorano con le forze speciali della marina cilena e sedici esperti di un team di soccorso della compagnia mineraria statale Codelco. Gli uomini lavoreranno a fianco dei minatori durante i due giorni, assistendoli e guidandoli. La lista con l’ordine di uscita è già stata preparata, ma saranno i paramedici a valutarne possibili cambiamenti in base alle condizioni fisiche e psicologiche dei minatori. L’ultima parola, dice Navarro, sarà dei paramedici.
«I minatori più capaci se ne andranno per primi — quelli che possono descrivere meglio ai successivi come evitare i problemi in cui la capsula potrebbe incorrere. Poi usciranno quelli malati o che soffrono di qualche genere di problema. Infine, gli ultimi ad arrivare in superficie saranno i più forti, fisicamente o caratterialmente.»
Navarro spiega che la lista rimarrà segreta, proprio perché in base alle esigenze potrebbero avvenire dei cambiamenti. Ma è comunque possibile fare ipotesi: tra i più in forma fisicamente c’è di certo Edison Pena, un atleta che fa 10 chilometri di corsa al giorno nel rifugio. Per quanta riguarda i malati, i secondi a salire, ci sono Jose Ojeda, che soffre di diabete, e Jorge Galleguillos, che soffre di ipertensione. E poi gli anziani come Mario Gomez, che ha 63 anni ed è il più vecchio del gruppo. Sarà infine interessante capire chi lascerà la miniera per ultimo.
I candidati includono il paramedico Yonny Barrios o Jose Henriquez, che hanno tenuto le sessioni di preghiere. Ma in molti pensano che l’ultimo minatore a salire sarà il supervisore Luis Urzua, il leader del gruppo a cui viene dato il merito di aver tenuto in vita gli uomini durante i primi 17 giorni senza contatti con il mondo esterno. Navarro dice che «potrebbe essere Urzua, ma non è ancora confermato. Sì, potremmo seguire l’idea del capitano che è l’ultimo a lasciare la nave».
Quelli che lo conoscono lo descrivono come paziente e calmo, e sono certi che insisterà ad andarsene per ultimo, dopo essersi assicurato che tutti i suoi uomini siano sani e salvi. Dopo i minatori rimarrà poi un paramedico, che sarà l’ultimo ad uscire dalla miniera per la sua capacità di automedicarsi in caso possa accadere un incidente. I tre paramedici hanno una lunga esperienza nel trattamento delle vittime di traumi, e hanno più volte aiutato persone a sopravvivere in situazioni ostili o spazi confinati.