I biglietti da visita tengono duro
Sopravvissuti agli smartphone e ai social network, sono ancora il sistema più utilizzato per scambiarsi i contatti
Tra ebook, smartphone, social network ed email, un oggetto di carta resiste all’avanzare del digitale: il biglietto da visita. Sul Washington Post, Michael S. Rosenwald spiega come negli ultimi anni le vendite dei biglietti da visita siano aumentate sensibilmente, in particolare negli Stati Uniti. Staples, una delle più grandi catene statunitensi di cartolerie e materiale per l’ufficio, segnala un cospicuo aumento delle vendite negli ultimi tre anni, un andamento confermato anche dalla catena concorrente Office Depot. Pratici ed economici, i piccoli biglietti per scambiarsi recapito, numero di telefono e ora indirizzo email non hanno ancora trovato un rimpiazzo efficace, malgrado i tentativi.
Nati in Francia verso l’inizio del diciottesimo secolo, i biglietti da visita si diffusero in Italia a partire dal 1730. Da piccoli cartoncini manoscritti, si trasformarono nei decenni successivi in biglietti stampati del tutto simili a quelli odierni, magari corredati di piccoli motivi ornamentali e disegni per essere facilmente distinguibili. Sui biglietti da visita non mancavano poi gli stemmi e i simboli delle famiglie di appartenenza dei loro proprietari. Nei secoli successivi sulla carta sarebbero stati poi stampati il domicilio, i numeri di telefono, l’indirizzo email e di recente anche l’indirizzo del proprio sito web o del proprio profilo sui principali social network.
Negli ultimi anni numerosi sviluppatori di applicazioni per smartphone hanno cercato di sconfiggere il biglietto da visita di carta con versioni digitali, che non hanno però riscosso molto successo. Bump, una applicazione per iPhone e cellulari Android, consente di trasferire il proprio biglietto da visita virtuale tra due iPhone semplicemente facendoli toccare (dolcemente) uno contro l’altro. Da quando esiste, l’applicazione è stata scaricata più di 20 milioni di volte, ma i produttori del piccolo programma per lo smartphone di Apple confessano di aver centrato solamente in parte l’obiettivo.
Bump viene utilizzata molto di frequente durante i fine settimana, mentre rimane praticamente inutilizzata dalla maggior parte degli utenti nei giorni feriali. L’applicazione viene dunque utilizzata tra amici e conoscenti per non perdersi di vista, mentre di rado viene usata dai professionisti per scambiarsi i contatti di lavoro. Per quello scopo il biglietto da visita di carta sembra rimanere insostituibile, come spiega Rosenwald:
Quando le persone si scambiano i loro biglietti da visita, trasferiscono qualcosa di più di alcune semplici informazioni sui loro contatti. Condividono anche impressioni e storie che lasciano un’impronta nei ricordi. I biglietti da visita di Peter Corbett, un esperto di marketing del comparto digitale, sono grigio scuro e lucidi dunque non ci si può scrivere sopra. Quando ne offre uno, chi lo riceve dice spesso «Hey, non posso scriverci qui sopra». Questo dà l’occasione a Corbett di raccontare la storia di quando viveva in Giappone, paese dove è considerato da cafoni scrivere sui biglietti da visita degli altri. «Così un cliente finisce per sapere qualcosa in più su di me» spiega Corbett.
«Stai vendendo te stesso. E penso che al giorno d’oggi molte persone diano molto peso a ciò che vedono. Posso non ricordare il nome di una persona, ma potrò sempre ricordare che il suo biglietto da visita aveva il disegno di un piccolo albero verde su uno sfondo blu. Così posso cercare tra i miei biglietti, trovare quello con l’albero verde e infine mettermi in contatto con la persona che ricordavo di aver conosciuto. Tutto questo non può succedere con una applicazione.»
In realtà, se i biglietti da visita di carta resistono è anche merito delle nuove tecnologie. Le nuove tecniche di stampa hanno reso molto più economica la produzione dei biglietti, che possono essere personalizzati con fotografie, sfondi colorati e caratteri speciali che li rendono maggiormente riconoscibili. Esistono anche alcuni piccoli scanner studiati apposta per rendere più rapida l’acquisizione delle informazioni contenute sui biglietti da visita. È sufficiente inserire un biglietto di carta nel dispositivo per ritrovare nella propria rubrica del computer i contatti della persona conosciuta a un cocktail il giorno prima. Alcune applicazioni utilizzano la fotocamera degli smartphone per svolgere una funzione simile.
Le vendite di biglietti da visita hanno tenuto anche nei momenti più acuti della crisi economica. Chi ha perso il lavoro si è dato da fare per promuoversi ed è ricorso anche ai biglietti da visita per far circolare il proprio nome nella speranza di trovare un nuovo impiego. Anche i dipendenti a rischio hanno seguito una strategia simile, cercando di prevenire la possibile perdita del loro impiego. La domanda per i biglietti da visita è così aumentata sensibilmente, sancendo una vittoria della cellulosa sul silicio.