Il Brasile va al ballottaggio
Al 98 per cento dei voti scrutinati, Dilma Rousseff, la candidata di Lula, si è fermata al 47 per cento
A oltre il 98 per cento dei voti scrutinati, Dilma Rousseff si è fermata al 47 per cento e non è quindi riuscita a raggiungere il 50 più uno necessario per diventare la prima presidente donna della storia del Brasile.
Il prossimo 31 ottobre la candidata del Partito dei Lavoratori, fortemente sostenuta dal popolare presidente uscente Lula, se la dovrà vedere al ballottaggio con il socialdemocratico Jose Serra, che ha guadagnato circa il 33 per cento dei voti. L’esponente del Partito Verde Marina Silva ha raggiunto il 19 per cento, un ottimo risultato per una candidata che i sondaggi davano intorno al 14 per cento.
Sembrerebbe proprio il risultato di Silva, scrive BBC, a giustificare la mancata vittoria di Rousseff, ampiamente favorita alla vigilia delle elezioni anche per il superamento del 50 per cento dei voti al primo turno. Nelle settimane scorse diversi esponenti del Partito dei Lavoratori, tra cui l’ex assistente di Rousseff, sono stati coinvolti in casi di corruzione, e questo potrebbe aver influito sul numero dei voti ottenuto da Rousseff, inferiore alle aspettative. Il Guardian fa poi notare come diversi elettori ancora non sapessero il suo nome a pochi giorni dalle elezioni, riferendosi a lei semplicemente come “la donna di Lula”.
Subito dopo l’annuncio dei risultati, Rousseff ha tenuto un discorso a Brasilia in cui ha cercato di non lasciar trasparire la delusione, mostrando sicurezza e tranquillità.
«Siamo guerrieri e siamo abituati alle sfide», ha detto Dilma Rousseff. «Vinceremo il ballottaggio».
Ora si attende di capire se Marina Silva voglia prendere le parti di uno dei candidati. Durante la campagna, Serra aveva cercato di convincerla a correre con lui come vice-presidente, proposta però rifiutata dalla candidata dei Verdi.