I risultati delle elezioni in Bosnia
Scrutinio ancora in corso: croati e musulmani eleggono presidenti unitari, i serbi votano per i secessionisti
Quando un paese ha tre presidenti, eletti ciascuno dal suo gruppo etnico, è difficile dire immediatamente chi vince o chi perde le elezioni. Per questa ragione non è chiaro ancora quale è stato l’esito delle elezioni di ieri in Bosnia, quando tre quarti delle schede elettorali sono state scrutinate.
La Bosnia infatti elegge tre presidenti: uno appartenente alla comunità serba, uno alla comunità croata e uno alla comunità islamica. La Costituzione stabilisce che siano tre e che lo siano in ogni caso, a prescindere dai risultati elettorali. Quello che cambia è la composizione del parlamento e, stando a quello che scrive la BBC, fino a questo momento il voto degli elettori – specie quelli croati e musulmani – starebbe premiando candidati favorevoli all’unità della nazione. La comunità serba, invece, guidata dal nazionalista miliardario Milorad Dodik, ha minacciato più volte la secessione, sul modello di quanto fatto dal Kosovo con la Serbia nel 2008.
Sul fronte della comunità islamica, il candidato con maggiori probabilità di diventare presidente è Bakir Izetbegovic. Figlio di un vecchio signore della guerra, Izetbegovic è considerato però più moderato dell’attuale presidente islamico, Haris Silajdzic. Ha proposto un compromesso tra i tre gruppi etnici per superare le divisioni che bloccano lo sviluppo del Paese. Allo stesso modo il principale candidato croato alla presidenza, l’uscente Zeljko Komsic, è un forte sostenitore di una Bosnia unita e multietnica. Nella comunità serba, invece, il partito secessionista di Dodik sarebbe in vantaggio sui suoi avversari ma il suo candidato presidente, Nebojsa Radmanovic, ha un vantaggio più ridotto – il tre per cento – sui suoi avversari.