Che diavolo è la Ryder Cup?
Questo weekend si gioca in Galles la Ryder Cup, l'evento dell'anno per gli appassionati di golf, iniziato oggi
Oggi è cominciata in Galles la 32sima Ryder Cup. Sintetizzando, si tratta del più importante torneo di golf al mondo: si tiene ogni due anni, non mette in palio alcun premio in denaro e prevede la partecipazione soltanto di due squadre, una a rappresentare gli Stati Uniti e una a rappresentare l’Europa.
È un torneo molto antico – la prima edizione si tenne nel 1927, all’epoca era solo la Gran Bretagna a sfidare gli Stati Uniti – e si chiama Ryder Cup per via di Samuel Ryder, imprenditore britannico appassionato di golf che nel 1926 promosse la prima edizione del torneo donando alla manifestazione il trofeo in oro. L’uomo ritratto in cima al trofeo è Abe Mitchell, campione dell’epoca che insegnò a Ryder a giocare a golf. Qui ci andrebbe un ripasso delle regole del golf. La redazione del Post si è documentata e cercherà di essere precisa e non prendere cantonate. Dovesse succedere, speriamo che gli esperti di golf che leggono siano clementi e segnalino le imprecisioni nei commenti.
Il golf è uno sport che si gioca su un terreno di dimensione indefinita – nel senso che varia da campo a campo – e il cui scopo è far finire una pallina in una buca. Fin qui tutto semplice. Si gioca in due, uno contro l’altro, o in quattro, due contro due. All’inizio della partita, la palla va colpita in un’area che si chiama tee. Buca dopo buca, gioca per primo chi ha concluso la buca precedente col punteggio minore. Il primo tiro è l’unico che va effettuato in un’area prestabilita: da quel momento la palla verrà giocata nel punto in cui si è fermata (e non si può colpire se prima non si è fermata). Ci sono alcune eccezioni: casi in cui la palla può essere presa e giocata in un altro punto, cioè droppata. Se la palla esce dal campo o non viene trovata entro cinque minuti, viene rigiocata e il giocatore viene penalizzato. Un campo da golf comprende percorsi da nove o diciotto buche, contrassegnate dalle bandierine: vince la partita il giocatore che completa tutte le buche effettuando il numero minore di tiri.
Ogni buca è contrassegnata con un numero chiamato PAR. Il PAR è il numero dei colpi che un giocatore medio impiega per mandare la palla in buca. Se ci vogliono cinque colpi la buca sarà PAR 5, se ci vogliono tre colpi sarà PAR 3 e insomma avete capito. Sommando tutti i PAR delle buche di un campo si ottiene appunto il PAR complessivo del campo. Ovviamente i giocatori più abili riescono a mandare la palla in buca impiegando meno colpi del giocatore medio. Chi impiega quattro colpi in meno compie un triple eagle, chi impiega tre colpi in meno un double eagle, due colpi in meno un eagle, un colpo in meno un birdie. Ovviamente l’abbiamo fatta semplice: ci sono anche gli handicap, il sistema che permette a giocatori più forti di confrontarsi alla pari con altri meno forti, un tipo diverso di mazza per ogni tipo di colpo, varie penalità e casistiche.
Il gioco del golf ha poi tutto un suo codice fatto di regole non scritte e di grande fair play, e il forte agonismo della Ryder Cup ha messo spesso a dura prova l’atteggiamento da gentiluomini dei giocatori: nel 1999 un’esultanza eccessiva dei giocatori statunitensi generò una grande polemica. La Ryder Cup si gioca in tre giorni: oggi e domani si disputeranno le gare di doppio, domenica i singoli. In Italia l’evento è trasmesso da Sky. Stamattina dovevano giocarsi quattro match (diciamo dovevano perché la pioggia ha fatto sospendere le partite), oggi pomeriggio altri quattro. La stessa cosa sabato. Ogni match mette in palio un punto, il pareggio vale mezzo punto per squadra. Il sabato i dodici europei sfideranno i dodici americani. Vince la Ryder Cup la squadra che ottiene più punti. Nella squadra europea giocano due italiani, Edoardo e Francesco Molinari, vincitori dell’ultima Coppa del mondo di golf.