Dietro l’attentato fallito in Europa ci sarebbero tedeschi e britannici
Lo dice all'Associated Press un funzionario dell'intelligence pakistana: uno solo dei terroristi sarebbe stato ucciso
Otto cittadini tedeschi e due britannici sarebbero al centro del complotto terrorista contro le città europee emerso nei giorni scorsi in Pakistan. La notizia è stata diffusa dall’Associated Press, la fonte è un funzionario dell’intelligente pakistana: solo uno dei due britannici sarebbe morto degli attacchi effettuati con i droni dagli Stati Uniti nelle ultime settimane, mentre gli altri terroristi sarebbero ancora vivi e nascosti nel Waziristan del nord, una zona del Pakistan da tempo indicata come rifugio delle organizzazioni terroriste.
La rivelazione sottolinea per l’ennesima volta il ruolo nelle organizzazioni terroriste di persone di religione islamica che hanno vissuto a lungo in Occidente, come i protagonisti di molti attentati o tentati attentati degli ultimi anni. Il Pakistan, la Gran Bretagna e la Germania sarebbero sulle tracce dei sospetti e starebbero intercettando le loro telefonate. Il funzionario sentito dall’Associated Press avrebbe detto che i sospetti stanno facendo diverse telefonate verso la Germania e verso Londra, allo scopo di perfezionare il loro piano. Due giorni fa un articolo di Sky News era sceso nei dettagli di quanto già accennato dal Wall Street Journal, raccontando che il gruppo aveva intenzione di realizzare un attacco multiplo in varie città della Gran Bretagna (Londra), della Francia e della Germania.
Solo negli ultimi trenta giorni gli Stati Uniti hanno attaccato venti volte l’area, la più alta concentrazione di bombardamenti negli ultimi sei mesi. Molti di questi avevano come obiettivo i luoghi in cui si suppone siano dislocati i leader del gruppo terroristico indipendente Haqqani, alleato con i talebani, una delle reti terroristiche che preoccupa di più i servizi di intelligence americani ed europei. Il gruppo controlla una regione chiave della lotta al terrorismo, quella dove l’intelligence degli Stati Uniti è convinta sia nascosto Osama bin Laden.
Bruce Hoffman, un professore dell’Università di Georgetown esperto di terrorismo, ha detto che se dietro il piano terroristico contro l’Europa ci fosse la rete di Haqqani sarebbe il primo tentativo di attacco fuori dal Medioriente. Il coinvolgimento del gruppo Haqqani sarebbe particolarmente preoccupante, perché «stiamo parlando di uno dei gruppi più capaci e competenti.»
Haqqani è, o è considerato, il gruppo dietro a diversi attentati terroristici degli ultimi due anni: l’attacco al Serena Hotel di Kabul (6 vittime), il tentato omicidio di Hamid Karzai, l’attacco all’ambasciata indiana a Kabul (58 vittime), l’attacco alla base CIA di Camp Chapman (6 vittime) e quello a Kabul lo scorso maggio (18 vittime). Oltre ai droni, nei giorni scorsi gli elicotteri della NATO hanno attaccato diversi militanti di Haqqani, uccidendone più di 70. Questo genere di offensiva è più insolita rispetto ai droni, e lascia quindi pensare che in questo momento la minaccia più grande per l’Europa arrivi proprio da Haqqani.
Un funzionario degli Stati Uniti ha rifiutato di commentare il possibile legame tra gli attacchi di questo mese e il piano terroristico. La prossima settimana il segretario per la sicurezza nazionale degli Stati Uniti Janet Napolitano incontrerà i rappresentanti delle nazioni europee per discutere del loro lavoro di intelligence.
«Siamo costantemente in contatto con i nostri colleghi all’estero» ha detto al Senato la scorsa settimana. «Stiamo osservando un aumento dell’attività di nuovi gruppi terroristici e nuovi generi di minacce. E quell’attività, la maggior parte di natura islamica, ha come obiettivo l’Occidente in generale»