Quanto costerà ripulire la scuola di Adro
Il Corriere della Sera prova a fare qualche conto, ammesso che si arrivi a quel punto
Il dibattito attorno alla scuola di Adro è diventato una prova di forza. Seppure con qualche riluttanza, infatti, nei giorni scorsi il ministro Gelmini ha fatto arrivare al sindaco della cittadina una lettera dal direttore scolastico della Lombardia contenente l’invito esplicito a rimuovere il Sole delle Alpi dall’arredamento della scuola. La risposta non è stata del tutto collaborativa e Oscar Lancini, il sindaco di Adro, ha detto due cose piuttosto bizzarre: che il Sole delle Alpi sarà rimosso solo se lo chiederà Bossi, e che non ha mai ricevuto alcuna lettera.
“Se me lo dice lui, rimuovo i simboli non domani, ma ieri. Se li tolgo dalla scuola, però, farò lo stesso con gli edifici pubblici su cui è presente da secoli. Sono sorpreso di quello che ho letto sui giornali. Io ho ricevuto comunque i complimenti dei vertici leghisti. Non mi è arrivato niente. Non ho letto nulla se non quello che c’è sui giornali. È da ieri che si dice che il ministro ha scritto al sindaco, è scritto su tutti i giornali ma, ad oggi, la verità è che io non ho in mano nessuna lettera”
Fatto sta che nessuno in questi due giorni ha smentito l’esistenza della lettera, e gli stessi dirigenti della Lega piuttosto che intervenire in favore di Lancini tendono a scherzarci su e trattarlo come un fenomeno di folclore: quindi se il ministero dovesse andare avanti con la propria richiesta, il sindaco di Adro alla fine sarà costretto a rimuovere i simboli leghisti. Il Corriere della Sera di oggi affronta quindi un altro punto della vicenda, e si chiede quanto costerà la rimozione da tetti, banchi, zerbini, vetrate, posacenere, cartelli, porte. Alcuni dei loghi possono essere rimossi a costo zero. Altri oggetti necessiteranno di operazioni più complesse e costose, mentre altri dovranno essere del tutto sostituiti e ricomprati.
Per acquistare gli arredi (su molti dei quali è impressa l’immagine del Sole delle Alpi) il comune di Adro ha sborsato 230 mila euro; ad essi vanno aggiunti altri 350 mila euro frutto di una sottoscrizione a cui hanno aderito 30 famiglie del paese. Per «bonificare» i banchi, tuttavia, forse sarà sufficiente coprire le immagini oggetto della contestazione. Sorprendenti, invece sono le cifre spese per alcuni dettagli; ad esempio i dieci zerbini all’ingresso dell’edificio sono costati ben 7.500 euro, cifra a cui si è arrivati perché è stato indispensabile fabbricare ex novo lo «stampo» con il simbolo della Lega Nord. Più o meno identico è invece il valore stimato per i cestini dell’immondizia, quelli per la raccolta differenziata e quelli normali: 6.500 euro. Se l’invito del ministro Mariastella Gelmini troverà accoglimento, tutti questi denari finiranno come si suol dire «in cavalleria».
Una prima stima invece è stata avanzata per il rifacimento del tetto, su cui campeggiano due giganteschi soli delle Alpi del diametro di otto metri ciascuno: per cancellarli e ritinteggiare la copertura la spesa prevista è di circa 10 mila euro. Questo «surplus» graverà sul bilancio del comune e come è facile aspettarsi verrà usato da entrambe delle parti in lite come arma dialettica contro l’avversario.