La Colombia uccide 22 membri delle FARC
Il nuovo presidente Juan Manuel Santos resta fedele alla linea dura inaugurata da Uribe
L’esercito colombiano ieri ha ucciso ventidue ribelli delle FARC in un’operazione al confine con l’Ecuador. I militari si sono paracadutati da un elicottero dopo che alcuni aerei dell’esercito avevano bombardato la base in cui i ribelli si nascondevano. «È il colpo più duro inferto alle FARC in tempi recenti», ha commentato il neo-presidente della Colombia Juan Manuel Santos.
Le FARC sono un’organizzazione guerrigliera clandestina di ispirazione comunista fondata nel 1964, considerata terrorista dal governo colombiano, dagli Stati Uniti e dall’Unione Europea. I loro attacchi si sono intensificati subito dopo l’elezione di Santos dello scorso giugno, uccidendo oltre quaranta uomini delle forze di sicurezza colombiane in una serie di imboscate. Alcuni osservatori avevano interpretato la nuova ondata di violenza come un tentativo da parte delle FARC di dimostrare la propria forza al nuovo governo, e obbligarlo quindi a trattare. Santos ha sempre detto che sarebbe rimasto fedele alla linea dura inaugurata dal suo predecessore Uribe e che in nessun caso sarà disposto a negoziare con i ribelli finché non avranno liberato tutti i loro ostaggi e messo fine agli attacchi.
La regione di Putamayo, dove è stata condotta l’operazione di ieri, è da tempo una roccaforte delle FARC, e si trova in una delle maggiori aree di produzione di cocaina. Gli interventi dell’esercito colombiano in quelle zone sono stati fonte di tensione con l’Ecuador, soprattutto quando nel 2008 l’esercito colombiano attaccò una base Farc all’interno del territorio ecuadoriano. Da allora i due eserciti hanno costituito una commissione congiunta per coordinare gli interventi lungo il confine. Il ministro colombiano della Difesa Rodrigo Rivera ha detto che tra i ribelli uccisi ieri ci sono anche quelli lo scorso dieci settembre uccisero otto poliziotti a San Miguel. Non è ancora chiaro se nell’operazione siano morti anche alcuni militari.