Sunday Post
Tranquilli, non è stata solo la settimana dei documenti del PD: altre buone cose da leggere a quattro giorni dall'autunno
È stata una settimana di notevoli soddisfazioni per il Post, e ne consegue una versione particolarmente ricca di questa rassegna. È l’ultima domenica d’estate, grande è la confusione sotto il cielo, e quelli di voi che non stanno preparando rivoluzioni possono aspettare che se ne occupi qualcun altro recuperando le cose migliori che abbiamo pubblicato questa settimana. Noi intanto siamo qui che cerchiamo di capire se anche questa volta il regime cubano sarà davvero intransigente fino all’ultimo con Yoani Sanchez impedendole di andare a New York per la festa finale della candidatura di Internet al Nobel per la Pace, e aggiorniamo il Post con altro, anche questa domenica. Sentendoci tutti assieme, se ci perdonate la svenevolezza.
Gli articoli più letti sul Post questa settimana:
– Le rovine dell’Aquila, l’apprezzatissimo e rivelatore reportage fotografico di Paolo Virzì sull’inesistente ricostruzione del centro storico abruzzese
– “Tornare avanti”, il documento sul PD dei postdalemiani sbrigativamente battezzati da qualcuno “giovani turchi”
– I dieci migliori tweet di Gianni Riotta, dove si sintetizzava un culto sottotraccia internettaro che è così piuttosto dilagato
Però ai fini dell’indagine sociologica – e del passare la giornata – vale la pena segnalare che sono stati molto letti anche i seguenti:
– Il simbolo della Lega nelle scuole di Adro, di cui poi hanno parlato tutti ed è diventato il caso che sapete
– I 15 gangster movie preferiti da Scorsese, a rivelazione di un cospicuo zoccolo di appassionati del genere
– Arriva Starbucks in Italia?, idem come sopra (con intersezioni? Fan di Scorsese e Starbucks?)
A noialtri, le cose migliori che abbiamo messo online questa settimana sembrano anche queste:
– Chi vincerà il Nobel per la pace?, perché dopo se ne parla un sacco e prima pochissimo (salvo che per la discussa candidatura di Internet)
– La vera fine dei libri, che è un tema molto ricco e discusso, e lo è stato anche questa volta, pur con qualche equivoco
– Cosa dice il documento Veltroni, perché non era facile tirarne fuori qualcosa ma ci siamo riusciti
– La follia di Joaquin Phoenix era una balla, che sennò dopo aver tanto commentato in rete le sue esibizioni finiva che non si parlava di com’era andata a finire
– Tutti i candidati per Torino, che arricchisce la manualistica del Post sui sindaci che verranno nelle grandi città
Infine, le cose più lette sui blog del Post:
– Leggendo Weber tra i quarantenni del PD, di Andrea Romano
– Vendere la dignità alla Libia, di Filippo Facci
– Banda larga, la gara a chi va più piano, di Massimo Mantellini