Le firme sul contratto della casa di Montecarlo
Il Giornale pubblica il contratto di affitto a Tulliani del famigerato appartamento monegasco
La notizia è stata data ieri in anteprima dal telegiornale di La7 condotto da Enrico Mentana, e stamattina è sul Giornale e in un box su Repubblica. Sul contratto d’affitto della famigerata casa di Montecarlo, quella un tempo posseduta da AN e oggi residenza di Giancarlo Tulliani, la firma del locatario e quella del locatore sono identiche.
La storia è sempre la stessa e la conosciamo. Alleanza Nazionale nel 1999 riceve in eredità da una sua sostenitrice, la contessa Colleoni, una casa a Montecarlo. La casa rimane lì per diversi anni, abbandonata e da ristrutturare. Una perizia la valuta 300 milioni di lire, AN la vende nel 2008 per 300 mila euro. Il Giornale sostiene però che AN nel corso degli anni avrebbe ricevuto e rifiutato offerte superiori al milione di euro, più vicine al valore di simili immobili, e offre varie testimonianze a riguardo. La casa viene venduta a una società offshore dai titolari misteriosi e passa diverse mani nel giro di pochi mesi finendo alla Timara Ltd, finché pochi mesi fa il Giornale non scopre che a un certo punto è stata data in affitto a Giancarlo Tulliani, fratello di Elisabetta Tulliani e cognato del presidente della Camera. I proprietari dell’immobile continuano a essere impossibili da identificare e rintracciare. Fini ha detto che gli acquirenti dell’immobile furono presentati ad AN dallo stesso Tulliani. La procura di Roma ha aperto un’inchiesta contro ignoti per appropriazione indebita e truffa aggravata, in seguito alla denuncia presentata da due esponenti della Destra, il partito di Francesco Storace. La denuncia non ha niente a che fare con quanto sopra, bensì col fatto che il testamento della contessa donava gli immobili a Fini “per la buona battaglia”, che i due esponenti della Destra considerano tradita dalla svolta politica intrapresa da Fini negli ultimi anni.
Quindi: Tulliani procura gli acquirenti dell’appartamento di Montecarlo, che lui poi prenderà in affitto. E sul contratto di affitto dell’appartamento a Tulliani – o almeno su quello che il Giornale dice sia il contratto – la firma del locatore e quella del locatario sono identiche, e non sembrano essere quella di Tulliani. Il locatore però è Tulliani: è scritto nel contratto e del resto lo hanno sempre sostenuto i suoi legali.
Il Giornale avanza delle ipotesi.
Il «cognato» di Fini ricopre dunque all’interno della Timara un ruolo tale da avere i poteri necessari a firmare per conto della società un contratto di locazione a se stesso? Questo vorrebbe dire che non solo le firme sono uguali, ma che Giancarlo Tulliani e la società off shore proprietaria della casa a Montecarlo sono la stessa cosa. E il «cognato» sarebbe, dunque, affittuario di se stesso. Altra possibilità è che Tulliani abbia lasciato che l’amministratore della controparte Timara apponesse la propria firma sia come proprietario che per conto dell’affittuario, o che, ipotesi decisamente remota anche a Montecarlo, sia Tulliani che Timara abbiano delegato un terzo a concludere il contratto per loro conto, ma «tra sé e sé». A dirla tutta, nell’atto ufficiale non c’è traccia, nei dintorni delle firme in calce, di diciture «per conto» di alcuno, né si fa cenno a procure o deleghe.
Nessuna di queste ipotesi sembra particolarmente concreta, e il Giornale insinua quindi che Tulliani sia il reale proprietario della casa, seppure occultato dalle società offshore, e per questo abbia affittato l’appartamento a se stesso. Fosse così, l’intera storia della compravendita dell’appartamento da AN alla società offshore e del suo prezzo stracciato assumerebbe tutt’altra chiarezza e rilevanza. Il nodo rimane l’identità del proprietario, che si cela dietro le società offshore Timara Ltd e Printemps Ltd, che è la prima ad acquistare l’immobile. La procura di Roma ha avanzato una rogatoria internazionale proprio a questo scopo, ma difficilmente otterrà qualche risultato. È noto che Tulliani conosce i titolari della Printemps Ltd, dato che lo stesso Fini ha detto che questi gli acquirenti dell’appartamento gli furono presentati dal fratello della sua compagna. Il Giornale sostiene però che Tulliani ha rapporti anche con la società Timara.
Giancarlo Tulliani è certamente in contatto con Timara, che a ottobre del 2008 acquista da Printemps, e a febbraio del 2009 l’affitta proprio a lui con un contratto dove, curiosamente, le firme di affittuario e locatario sono sovrapponibili. Per non dire, come ha dimostrato il Giornale, che il titolare dell’impresa di ristrutturazione dice di aver fatturato i lavori alla Timara, anche se a decidere i materiali da portare dall’Italia e cosa e come ristrutturare sarebbero stati i Tulliani, Elisabetta e Giancarlo. A rafforzare il tutto, c’è poi il legame tra il cognato di Fini e James Walfenzao.
James Walfenzao è il rappresentante legale della società Printemps Ltd: colui che è presente dal notaio quando la società compra la casa da AN. Walfenzao è anche citato nel contratto con cui Printemps Ltd vende a Timara: l’atto notarile spiega che la Timara è rappresentata da Suzi Beach, “in virtù dei poteri che le ha assegnato l’assemblea generale di un’altra società di Saint Lucia, la «Janom Partners», rappresentata nel l’occasione da Tony Izelaar (che in quel giorno di ottobre, giusto per semplificare le cose, è anche venditore per conto di Printemps) e, appunto, da Walfenzao”. Anche qui niente di nuovo: è noto fin dall’inizio che il passaggio da Printemps a Timara è di fatto un passaggio tra le stesse persone, volto a rendere ancora più complicata la rintracciabilità dei proprietari. Ma, appunto, resta da capire chi sono i proprietari. E qual è, se c’è, il loro legame con Giancarlo Tulliani.
Walfenzao lavora per il gruppo «Corpag» attivo nell’offrire ai propri clienti fiduciarie e intermediazioni. Nel network Corpag, per capirci, c’è anche la monegasca «Jason Sam» (specializzata nella creazione di fiduciarie a Saint Lucia e nelle compravendite immobiliari «coperte» da fiduciarie, come spiega il sito web della società), per la quale lavorano gli altri protagonisti delle off- shore dell’affaire , Tony Izelaar e Suzi Beach.
Il Giornale nei giorni scorsi aveva scoperto che all’indirizzo monegasco di Walfenzao venivano spesso girate le utenze di Tulliani, tra cui la bolletta della luce “essenziale per le autorità monegasche, che la utilizzano per accertare che i residenti non siano fittizi”.
L’utenza è relativa al 14 di boulevard Princesse Charlotte [la casa di AN, ndr], l’addebito è sul conto corrente numero 17569- 00001- 71570900001 acceso da Tulliani presso la Compagnie Monegasque de Banque. Ma le fatture hanno un «c/o», finiscono a casa del signore e della signora Walfenzao. Perché?