Farete i conti con Elizabeth Warren
La riforma finanziaria approvata negli Stati Uniti prevede la creazione di un'agenzia per la difesa dei consumatori
Il presidente statunitense Barack Obama ha nominato Elizabeth Warren, docente all’università di Harvard, storica critica di Wall Street, come supervisore e sua consigliera nella creazione di una nuova agenzia governativa a difesa dei consumatori nei loro rapporti con banche e istituti finanziari. Obama ha detto che la creazione di questa agenzia è un’idea di Warren, e quindi la cosa migliore è far sì che sia lei stessa “l’architetto” del progetto, insieme al ministro del tesoro Timothy Geithner.
La nuova agenzia, il Bureau of Consumer Financial Protection, è stata istituita dalla riforma finanziaria approvata dal congresso lo scorso luglio e servirà quindi a difendere i cittadini statunitensi soprattutto dalle attività poco trasparenti delle banche e delle società creditizie: avrà un budget di 400 milioni di dollari e disciplinerà argomenti delicati come la stesura dei contratti per le carte di credito e altri prodotti finanziari.
«L’organo per la protezione dei consumatori si basa su un’idea molto semplice: la gente deve essere in grado di leggere i contratti di carte di credito e mutui, e sapere con esattezza di che si tratta. Non deve scoprirlo quando è troppo tardi, quando si trova ormai schiacciata da contratti ingiusti. Sarà garantita finalmente responsabilità e controllo sul mercato del credito al consumo»
La nomina ha sollevato opinioni contrastanti. Elizabeth Warren è una popolare docente di Harvard da sempre molto critica nei confronti della borsa e delle banche, al punto da finire nella lista di TIME sulle persone più influenti del mondo ed essere stata indicata di recente come possibile giudice della Corte Suprema. La popolarità sua e delle sue idee – i suoi libri entrano regolarmente nelle classifiche della saggistica – gli è costata la fama di nemica delle società operanti a Wall Street, che infatti sono piuttosto preoccupate e temono che Warren introduca una regolamentazione eccessiva che finisca per imbrigliare le loro attività. I repubblicani contestano le sue aperte simpatie liberal e pensano che la nomina di Warren sia l’ennesima decisione di Obama che rallenterà la ripresa economica invece che incoraggiarla. I democratici sono soddisfatti ma preoccupati: quando l’agenzia sarà operativa – se Obama vorrà farla dirigere a Warren, come sarebbe logico – la sua nomina dovrà essere approvata da un congresso sicuramente meno liberal di quello attuale, forse addirittura in mano ai repubblicani.
I problemi potrebbero però arrivare molto prima. Negli scorsi mesi infatti Warren ha diretto la commissione incaricata dal congresso di supervisionare e controllare la spesa del denaro investito con il cosiddetto bailout, la legge per il salvataggio delle banche votata sia dai democratici che dai repubblicani durante le ultime settimane della presidenza Bush. Pochi mesi dopo Timothy Geithner divenne ministro del tesoro e i due si sono più volte scontrati sulla conduzione dei lavori della commissione.