E quindi?
Il 3 settembre Berlusconi aveva promesso un nuovo ministro dello sviluppo "entro la settimana prossima"
Venerdì 3 settembre il presidente del Consiglio aveva diffuso una nota riguardo la questione del ministero dello sviluppo economico e della sua interminabile vacanza, che dura ormai dallo scorso 4 maggio. Nel rivendicare il lavoro fatto dal ministero sotto il suo interim, Silvio Berlusconi lanciava una promessa con un orizzonte temporale definito e inequivocabile.
La settimana prossima sottoporrò al Capo dello Stato il nome di un nuovo Ministro dello Sviluppo.
Oggi è l’11 settembre, è sabato e la settimana è finita. La maggioranza ha trascorso questi otto giorni discutendo moltissimo di un sacco di cose, dalla tenuta del governo ai rapporti tra PdL e Lega, meno che della nomina del ministro dello sviluppo. A un certo punto si è anche parlato di una visita di Berlusconi al Quirinale, ma mica per parlare del ministro: per convincere Napolitano a sfiduciare Gianfranco Fini e costringerlo alle dimissioni da presidente della Camera. Non è che non hanno trovato la soluzione: è che la nomina di un nuovo ministro semplicemente non era nell’agenda del premier.
In mezzo ci sono stati i vertici a Palazzo Grazioli, le telefonate con Ghedini, poi un viaggio in Russia a parlare di quanto è messa male l’Italia a causa della magistratura. Del ministro dello sviluppo economico non c’è traccia, così come della relativa proposta al Capo dello Stato. Non c’è traccia nemmeno dei nomi, dei candidati, delle ipotesi: l’unica che circola ancora è quella di Paolo Romani, già a suo tempo bocciata da Napolitano. Ieri c’è stata la protesta della Confesercenti, che ritiene “indispensabile” la nomina del ministro. A breve i benzinai sciopereranno per quattro giorni: hanno dei rilievi da fare riguardo la regolamentazione della loro professione ma in assenza del ministro non sanno con chi parlare. Si va avanti così da settimane, probabilmente si andrà avanti così ancora a lungo: in attesa della prossima promessa buttata lì per prendere tempo.