Meno democrazia in Sri Lanka?
La legge consentirebbe al presidente di candidarsi per la terza volta consecutiva alle elezioni
Oggi il Parlamento dello Sri Lanka voterà per approvare una legge che consentirebbe al presidente in carica Mahinda Rajapaksa di potersi candidare per la terza volta consecutiva alle prossime elezioni del 2016, abolendo l’attuale termine di due mandati previsto dalla costituzione.
Il primo ministro Dissanayake Mudiyanselage Jayaratne ha presentato il progetto di legge dicendo che non contiene niente di antidemocratico, ma in realtà se dovesse essere approvato lo Sri Lanka rischierebbe seriamente di trasformarsi in una quasi dittatura. La proposta infatti prevede non solo di abolire il limite dei due termini consecutivi di rinnovo del mandato, ma estende anche notevolmente i poteri del presidente che assumerebbe su di sé anche l’incarico di nominare i giudici e i commissari che hanno il compito di vigilare sui diritti umani e sul corretto svolgimento delle elezioni.
L’opposizione ha accusato il governo di avere corrotto alcuni membri del parlamento per assicurarsi la maggioranza dei voti. Ieri migliaia di persone sono scese per le strade della capitale Colombo per manifestare contro la proposta e hanno invitato tutti i cittadini dello Sri Lanka a vestirsi di nero in segno di protesta. Secondo gli oppositori, Rajapaksa sta cercando di instaurare un potere di stampo dinastico: suo figlio è già stato eletto in Parlamento e tre dei suoi fratelli sono già ministri.