Bologna, si ritira il candidato sindaco del PdL
L'onorevole Mazzuca, la cui candidatura sembrava decisa da mesi, si sente scaricato e offeso
Il candidato sindaco del PdL a Bologna, Giancarlo Mazzuca, deputato ed ex direttore del Resto del Carlino, ha rinunciato dopo che la sua scelta era stata messa in dubbio dai vertici del partito nelle ultime settimane. Mazzuca, la cui candidatura sembrava condivisa e certa da mesi (ne aveva scritto anche il Post paragonandola alle opposte incertezze che albergavano invece nel centrosinistra) ha attaccato il modo in cui si è sentito di fatto scaricato.
Dice basta, getta la spugna, pone fine a un tira-e-molla che l’ha fiaccato e l’ha offeso. Giancarlo Mazzuca non è più il candidato sindaco del Pdl. L’ultima settimana di attacchi, smentite e ritrattazioni è stata solo la goccia che ha fatto traboccare il vaso: prima vicino alla candidatura per la Regione, poi surclassato da Anna Maria Bernini; “consolato” immediatamente con l’investitura a nome del centrodestra per la corsa a Palazzo D’Accursio, poi messo nel congelatore visto che elezioni non ci sono state subito, poi messo in discussione, di nuovo incoronato, ma fra mille dubbi. E oggi è lui a togliersi dal piedistallo.
Adesso quelli che l’avevano messo in discussione sembrano spiazzati dalla sua decisione e dalla mancanza di alternative a portata di mano.
Filippo Berselli assicura di aver saputo ieri mattina della decisione di Mazzuca. «M’ha chiamato. Aveva detto che si sarebbe ritirato in caso spuntasse un candidato alternativo, ma qui non ce ne sono. Io il candidato non ce l’ho e non l’ho mai cercato. Ora se qualcuno ha un candidato ce lo dica». Criptico Enzo Raisi, parlamentare finiano. «Ora chi si candida? Il Pdl così regala alla Lega Nord altro spazio. A questo punto mani libere per tutti». Il parlamentare Giuliano Cazzola invece lo invita a «riflettere. Non troveremo una candidatura migliore della sua». Ma nel suo sfogo l’ex direttore dice di aver «maturato in estate la decisione. Avevo comunicato la mia intenzione a Berlusconi e ai vertici del Pdl, oltreché a Berselli».