I minatori cileni intrappolati devono fare ginnastica
Gli esperti della NASA consigliano esercizio fisico, vitamina D e cicli regolari di sonno e veglia
Mentre proseguono le operazioni di scavo per portare in salvo i 33 minatori rimasti intrappolati nella miniera in Cile, quattro esperti della NASA hanno raggiunto l’area di San Jose per collaborare con i soccorritori cileni. I quattro tecnici dell’agenzia spaziale statunitense sono stati invitati dal governo del paese e si occuperanno principalmente delle condizioni di salute dei minatori, che da quasi un mese vivono in un rifugio di sicurezza della miniera a 700 metri di profondità.
Secondo gli esperti della NASA, nei prossimi giorni i 33 uomini dovrebbero iniziare a fare esercizio fisico e ad assumere integratori di vitamine, soprattuto di vitamina D, per compensare le carenze alimentari e il lungo periodo senza esposizione alla luce naturale. Al Holland, psicologo dell’ente spaziale, consiglia inoltre di attrezzare le diverse aree del rifugio per mantenere regolari i cicli sonno – veglia:
«Una delle cose da raccomandare è che vi sia un posto, un’area comune, sempre illuminata. Poi ci deve essere una seconda zona che invece è sempre al buio per poter dormire, e infine una terza area che rappresenti il lavoro, scavare nella miniera, così che tutti a turno possano passare attraverso queste tre aree distinte all’interno della miniera e – così facendo – possano regolare il loro ciclo giornaliero.»
Qualcosa di analogo avviene anche nel corso delle missioni spaziali e sulla Stazione Spaziale Internazionale: in orbita intorno alla Terra giorno e notte si alternano rapidamente, così diventa fondamentale mantenere una certa regolarità degli orari per simulare il normale ciclo sonno – veglia. Senza questi accorgimenti, il fisico non riesce a riposarsi, aumenta la stanchezza e diminuisce la capacità di concentrazione, cosa che i soccorritori cileni vogliono evitare considerato che i minatori dovranno rimanere nel rifugio ancora per settimane.
Si stima che i minatori abbiano perso mediamente dieci chilogrammi nel corso dei 17 giorni trascorsi in isolamento prima di essere scoperti dai soccorritori. Grazie al cibo, all’acqua e ai medicinali inviati attraverso il piccolo tunnel di emergenza scavato dai soccorsi, la situazione è ora migliorata e buona parte dei minatori sta recuperando le forze. Secondo Michael Duncan, il responsabile del gruppo della NASA arrivato da poco in Cile, sarebbe ormai tempo di studiare una serie di esercizi fisici da sottoporre ai minatori.
I lavori di scavo per raggiungere i 33 uomini vanno intanto avanti. Da lunedì scorso, la trivella approntata in superficie per realizzare il tunnel che raggiungerà il rifugio è già avanzata di una quarantina di metri. Una seconda trivella, più veloce di quella già al lavoro, è arrivata nell’area della miniera nella giornata di ieri e potrà essere utilizzata per accelerare le operazioni di scavo. I soccorritori intendono utilizzare il nuovo macchinario per allargare il piccolo tunnel che viene utilizzato per inviare cibo e altro materiale ai minatori. Un tunnel più largo dovrebbe consentire l’invio di altro materiale utile per la sopravvivenza dei trentatré.
Una terza trivella dovrebbe arrivare entro metà mese. A scopo cautelativo, per ora il governo cileno continua a parlare di quattro mesi di lavoro per poter salvare i minatori, ma secondo alcuni esperti le operazioni di scavo di un nuovo tunnel potrebbero richiedere molto meno tempo.