Si conclude il più grande processo per pedofilia in Portogallo
Sei persone condannate per aver abusato per anni di decine di bambini dell'orfanotrofio Casa Pia di Lisbona
update: ultimata la lettura della sentenza. Sei imputati sono stati condannati e sconteranno in carcere dai sei ai diciotto anni di detenzione. L’ultima imputata, la donna che gestiva l’orfanotrofio, è stata assolta.
In Portogallo si sta concludendo uno dei più grandi processi per pedofilia nella storia del paese. I giudici hanno da poco letto la prima parte della lunga sentenza che interessa sette imputati, sei uomini e una donna, che saranno probabilmente condannati per aver abusato di decine di bambini nel corso degli anni Novanta sfruttando Casa Pia, un’istituzione gestita dallo Stato per dare ospitalità agli orfani e ai bambini con gravi problemi familiari.
Tra i probabili condannati ci sono anche un presentatore televisivo molto celebre in Portogallo, Carlo Cruz, e l’ex ambasciatore Jorge Ritto. Tutti e sette gli imputati sono accusati di aver abusato di almeno 32 bambini ospitati in una struttura della Casa Pia. I bambini che subirono le violenze sono ora ragazzi tra i 16 e i 22 anni e hanno partecipato al processo, fornendo le loro testimonianze sulle violenze subite nelle cantine della Casa Pia di Lisbona, nelle automobili e in altri luoghi appartati dell’orfanotrofio. Quasi tutti i ragazzi sono stati in grado di riconoscere e indicare gli autori delle violenze subite presenti in aula nel corso del dibattimento processuale.
Stando alle prove emerse nel corso del lungo processo, tutto sarebbe iniziato da uno degli autisti dei mezzi in dotazione alla Casa Pia. L’uomo avrebbe iniziato ad abusare di alcuni bambini e in pochi anni avrebbe portato a termine centinaia di violenze. In una fase successiva, l’autista avrebbe iniziato a offrire ad altri personaggi la possibilità di avere rapporti sessuali con i giovani ospiti dell’orfanotrofio in cambio di denaro.
Carlo Cruz ha sempre respinto le accuse dichiarandosi estraneo ai fatti. Per il presentatore, il suo nome sarebbe saltato fuori per una semplice vendetta che ora gli potrebbe costare anche il carcere. «Si tratta di uno dei più grandi e mostruosi errori giudiziari nella storia del Portogallo» ha dichiarato Cruz.
La lettura dell’intera sentenza potrebbe richiedere ancora molte ore. I magistrati leggeranno un riassunto del verdetto, che complessivamente dovrebbe esser lungo alcune migliaia di pagine, contenenti le prove degli abusi e le testimonianze dei 32 giovani che hanno partecipato al processo. Alcune delle vittime serbano un ricordo terribile di quegli anni e hanno seri problemi psicosomatici. Uno dei ragazzi ha confermato durante il processo di essere diventanto incontinente dopo aver subito lo shock delle violenze.
I presunti primi casi di pedofilia alla Casa Pia si sarebbero verificati verso la metà degli anni Settanta, ma fino al 2002 le autorità non si accorsero di nulla. Il caso fu aperto in seguito alle dichiarazioni di una madre che denunciò le violenze sul proprio figlio, ospitato per un periodo nella struttura di Lisbona. L’istituzione Casa Pia esiste da circa 230 anni e si occupa di almeno 4.500 bambini ospitati in una decina di case in tutto il Portogallo.