Il governo iraniano condanna gli insulti contro Carla Bruni
Il giornale ultraconservatore Kayhan aveva dato della prostituta alla moglie del presidente francese Sarkozy
Un portavoce del Ministero degli esteri iraniano ha dichiarato stamattina che il governo del suo paese “non approva” gli insulti di alcuni giornali iraniani contro la moglie del presidente francese Sarkozy, Carla Bruni. Lo scrive Le Monde. Il quotidiano ultra conservatore Kayhan aveva definito “immorale” la vita privata della signora Bruni, e aveva usato il termine “prostituta” nei suoi confronti, attaccando la sua presa di posizione contro la condanna alla lapidazione di Sakineh Mohammadi Ashtiani. Per Ramin Mehmanparast, “la Repubblica Islamica non approva gli insulti contro i rappresentanti degli altri paesi. Spero che tutti i media facciano attenzione. Si può criticare la politica ostile di certi Paesi o il comportamento dei loro rappresentanti, e protestare, ma non si devono usare parole offensive. Questo non è corretto”.
Gli insulti nei confronti di Carla Bruni erano stati ripresi dal sito dell’agenzia di stampa governativa Iran, che aveva scritto che “i suoi precedenti documentati dalla stampa occidentale confermano implicitamente che la definizione è meritata”.