La grande truffa del cricket
Uno scandalo di partite truccate travolge l'incontro in corso tra Inghilterra e Pakistan
Le squadre nazionali di Inghilterra e Pakistan stanno continuando a disputare la terza giornata dell’incontro di test cricket, nonostante sull’incontro aleggi lo spettro di uno scandalo legato alle scommesse per il quale la polizia britannica ha interrogato diversi giocatori della squadra pakistana nel corso della notte. Il test cricket è la versione tradizionale, più lunga e prestigiosa del cricket, che si svolge su una durata che spesso arriva a 5 giorni e a cui sono ammesse solamente nove squadre nazionali al mondo – Australia, Bangladesh, India, Inghilterra, Nuova Zelanda, Pakistan, Sri Lanka, Sudafrica e Zimbabwe – più una rappresentativa mista che raccoglie i migliori giocatori di quindici isole in passato, o tutt’ora, dominio britannico.
L’accusa è che due giocatori della rappresentativa pakistana, Mohammad Amir e Mohammad Asif, abbiano volontariamente causato tre “no ball” consecutivi, una penalità che si applica alla squadra di un giocatore che effettua un lancio non valido, generalmente per aver oltrepassato la zona di lancio. Il tabloid britannico News of the World ha pubblicato un video che mostra un intermediario intascare 150 mila sterline, in cambio dell’impegno dei due giocatori a causare i tre no ball in determinati momenti della partita: queste informazioni sarebbero di particolare rilevanza per un potenziale scommettitore, come si era qualificato l’inviato di News of the World, giacché l’informazione esatta sul frangente in cui si verifica un evento, già di per sé raro, potrebbe essere quotata per molto denaro da un eventuale bookmaker.
L’intermediario, un uomo di nome Mazhar Majeed, sarebbe in contatto con almeno sette giocatori della nazionale pakistana, fra cui il capitano che sarebbero stati d’accordo con Majeed e avrebbero intascato parte del compenso. I giocatori hanno rifiutato di rispondere alle domande dei giornalisti, e la federazione internazionale di cricket ha rilasciato un comunicato in cui si sottolinea che nessuno dei giocatori coinvolti è stato ancora arrestato. La stampa britannica online si sta occupando molto del caso, perché il cricket è uno sport molto seguito in Inghilterra e nei Paesi del Commowealth – in alcuni dei quali, fra cui il Pakistan, è di gran lunga la disciplina con più appassionati – e ha una tradizione di correttezza e integrità. Non c’è ragione di credere che i giocatori della nazionale inglese fossero al corrente della truffa, e molti di loro – così come alcuni addetti ai lavori – si sono detti scioccati dalle accuse, perché queste minerebbero la credibilità uno sport che fa della sportività e del fair play una delle proprie principali ragioni d’essere.