Giulio Mozzi: l’accusa contro Mondadori è piena di inesattezze
Si tratta di un'interessata campagna di Repubblica, dice lo scrittore, che conclude di non avere nessuna ragione per lasciare il suo editore
Giulio Mozzi, scrittore vicentino cinquantenne autore di diversi libri pubblicati da Mondadori ed Einaudi, ha scritto sul suo blog una lunga e accurata analisi delle recenti accuse contro Mondadori e della campagna perché gli autori “democratici” lascino la casa editrice milanese di proprietà di Silvio Berlusconi.
Ho pubblicato cinque libri con Einaudi e due con Mondadori; con quest’ultima ho un contratto per un terzo libro. Ho un contratto di consulenza con Einaudi Stile libero. L’attuale discussione sull’opportunità di pubblicare con / lavorare per Mondadori o società da essa controllate, quindi, mi riguarda.
L’argomento a favore del distacco da Mondadori è questo: l’attuale governo ha fatto una leggina ad hoc per Mondadori; grazie ad essa Mondadori ha evitato di pagare 350 di euro milioni che doveva al fisco, e se l’è cavata (o se la caverà: non ho capito se il pagamento sia già avvenuto) cavandosi di tasca solo una frazione minima della somma.
Mondadori? No grazie!
L’argomento è illustrato con le parole che seguono (neretti loro) dagli organizzatori della campagna Mondadori? No grazie!, rivolta agli autori e ai lettori; i primi sono invitati a staccarsi da Mondadori, i secondi a non comperarne i prodotti.
Questa è una campagna per denunciare e fare pressione tramite il non-acquisto la Mondadori, la casa editrice della famiglia Berlusconi per la quale il Parlamento ha emanato una norma che le consente di “evadere” per legge il fisco.
La presidente della Arnoldo Mondadori Editore è Marina Berlusconi, figlia del capo della maggioranza al governo.
Grazie ad un provvedimento parlamentare approvato dalla maggioranza guidata da Silvio Berlusconi, la Mondadori risparmierà quasi 350 milioni di euro non versandoli nelle casse dell’erario. Sono soldi che la casa editrice doveva allo Stato da molti anni e per la quale si aspettava una sentenza della Corte di Cassazione. Grazie al provvedimento, la Mondadori pagherà il 5% della somma dovuta ed estinguerà il contenzioso.
E così ciascun italiano (bambini compresi) si ritrova a pagare una tassa di ben 7 euro per coprire le tasse non versate dalla Arnoldo Mondadori Editore.
L’evasione fiscale danneggia tutti quanti, sono soldi che ci vengono sottratti direttamente. Sono mancati servizi, tagli alla cultura, alla scuola, alla sanità.
Noi cittadini italiani non possiamo tacere, accettando supinamente che il capo del Governo approfitti della sua situazione per approvare provvedimenti “ad-aziendam” che permettono alle sue società di famiglia di non pagare tasse dovute. Tutto questo a scapito dei bilanci dello Stato e quindi di tutti noi. (Qui).
La campagna ha anche una pagina in Facebook. Non sono riuscito a trovare, né nel sito né nella pagina in Facebook, i nomi degli organizzatori (ma forse si tratta di inettitudine mia). (Aggiunto dopo: sì, è inettitudine mia. La campagna è stata ideata da Gianfranco Mascia).
(continua a leggere sul blog di Giulo Mozzi)