Comunione e Liberazione nel 2010
Continua l'escursione di Gad Lerner a Rimini al Meeting di CL
Continua l’escursione di Gad Lerner a Rimini al Meeting di Comunione e Liberazione. Dopo la sua analisi del discorso di Sergio marchionne di ieri, oggi Repubblica pubblica una nuova pagina di diario più dedicata a CL.
Sono venuto al Meeting di Rimini per capire cos’è questo detestabile “moralismo” che tanto fastidio suscita nei cattolici moderati di Comunione e Liberazione. Per i discepoli di don Giussani, ormai giunti alla terza generazione, lo scandalo è “Famiglia cristiana” quando se la prende con Berlusconi (e perciò stesso va disdegnata come “L’Unità” o “Il Fatto”, a detta di Maurizio Lupi); merita viceversa indulgenza il degrado nei comportamenti dei politici al comando: non siamo forse tutti peccatori? Chi di noi ha il diritto di scagliare la prima pietra? “Sia proibita la vendita di ‘Famiglia cristiana’ sul sagrato delle chiese!”, invoca lo storico di Cl, monsignor Massimo Camisasca.
La parabola evangelica viene declinata in forme sorprendenti da una folla entusiasta nel tributare applausi indistinti: da Geronzi ai missionari in America Latina. E rivela una sensibilità talmente particolare di questo popolo, reso compatto dall’intimità delle sue liturgie, da configurarlo quasi come una Chiesa privata, ben sintonizzata con gli umori più profondi della destra italiana. Parlo di Chiesa privata perché Cl non solo si contrappone, come e più di sempre, al cosiddetto cattolicesimo democratico. Ma si distanzia dal giudizio critico sulla classe dirigente pronunciato dalla Cei e che perfino il portavoce dell’Opus Dei, Pippo Corigliano, nei giorni scorsi ha consegnato in un’intervista al “Manifesto”: “Al momento politici che abbiano una struttura morale tale da interpretare i valori cattolici non se ne vedono. Il punto è che i politici proprio quei valori tentano poi di strumentalizzare”. Un atto d’accusa del tutto assente dal Meeting di Rimini.
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