Jimmy Carter ottiene la liberazione dell’americano in Corea del Nord
I due arriveranno oggi a Boston, dove l'uomo potrà rivedere la famiglia dopo sette mesi
Dopo quasi sette mesi di prigionia in Corea del Nord, Aijalon Mahli Gomes è libero. A intercedere con il governo nordcoreano è stato l’ex presidente democratico degli Stati Uniti Jimmy Carter, che due giorni fa era atterrato all’aeroporto di Pyongyang per trattare con il governo del presidente Kim Jong-Il e chiedergli «cortesemente» la liberazione del prigioniero. Oggi il presidente e Gomes dovrebbero arrivare a Boston, dove l’uomo potrà finalmente rivedere la madre e altri membri della sua famiglia.
Il 25 gennaio scorso Gomes era stato arrestato dopo aver tentato di entrare illegalmente in Corea del Nord per motivi tutt’ora sconosciuti. Quattro mesi dopo, in aprile, oltre a dover pagare una multa di 70 milioni di won — circa 650mila euro, all’epoca — Gomes era stato condannato da una Corte di giustizia nordcoreana a 8 anni di prigione e lavori forzati, con le colpe di tentato accesso illegale e ostilità non meglio specificata verso il governo di Pyongyang.
Jimmy Carter non è un funzionario dell’amministrazione Obama. Il suo viaggio è uno di quegli incarichi definiti “missioni umanitarie private” che vengono solamente appoggiati dal governo degli Stati Uniti senza però che questi ne prenda parte ufficialmente. Washington non vuole infatti dare l’impressione di avere contatti diretti e con Pyongyang, specialmente in questo periodo segnato da una forte tensione a causa dell’affondamento di una nave della Corea del Sud. Seoul accusa la Corea del Nord di aver affondato l’imbarcazione e gli Stati Uniti hanno sostanzialmente appoggiato la posizione della Corea del Sud.
Una missione simile era stata portata avanti da Bill Clinton lo scorso anno, quando si recò in Corea del Nord per liberare due giornalisti imprigionati. Questa volta la scelta è ricaduta su Jimmy Carter, che conosce bene pregi e difetti del regime di Pyongyang. Nel 1994, sotto Clinton, l’ex presidente convinse privatamente il presidente Kim Il-sung a firmare un trattato per congelare il proprio programma di proliferazione nucleare, dopo che la Corea del Nord aveva espulso gli ispettori dell’Agenzia internazionale per l’energia atomica.
Msnbc riporta le parole della Casa Bianca, che ha commentato così l’avvenuta liberazione di Gomes.
Siamo «sollevati che stia bene e che si rincontrerà con la famiglia», ha detto il portavoce del Dipartimento di Stato P.J. Crowley. «Abbiamo apprezzato lo sforzo umanitario dell’ex presidente Carter e ringraziamo la Corea del Nord per aver concesso l’amnistia a Gomes dandogli la possibilità di tornare negli Stati Uniti.
La liberazione è una vittoria per entrambe le nazioni. Gli Stati Uniti sono riusciti a portare a casa Gomes e la Corea del Nord ha allentato le tensioni di questi mesi, riscattando almeno in parte la propria immagine dopo l’affondamento della nave sudcoreana. La grazia concessa non dovrebbe inoltre indebolire l’immagine autoritaria di Kim Jong-Il agli occhi dei suoi cittadini, perché i media nazionali, controllati dal regime, sono in grado di rovesciare la realtà e mostrare la grandezza e la magnanimità del leader nordcoreano.