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  • Mercoledì 25 agosto 2010

Breve storia di al-Shabaab

La cronistoria del gruppo islamista che sta terrorizzando la Somalia

FILE- In this Friday, Jan. 1, 2010, file photo, a young boy leads the hard-line Islamist Al Shabab fighters as they conduct military exercise in northern Mogadishu's Suqaholaha neighborhood, Somalia. The country's continuous violence appears to have increased recruiting efforts of young fighters, minors who can easily be indoctrinated, and Somalia's president has ordered an investigation, a decision welcomed by rights groups on Thursday June 17, 2010. (AP Photo/Farah Abdi Warsameh/File) (AP Photo/ Farah Abdi Warsameh/File)
FILE- In this Friday, Jan. 1, 2010, file photo, a young boy leads the hard-line Islamist Al Shabab fighters as they conduct military exercise in northern Mogadishu's Suqaholaha neighborhood, Somalia. The country's continuous violence appears to have increased recruiting efforts of young fighters, minors who can easily be indoctrinated, and Somalia's president has ordered an investigation, a decision welcomed by rights groups on Thursday June 17, 2010. (AP Photo/Farah Abdi Warsameh/File) (AP Photo/ Farah Abdi Warsameh/File)

Al Jazeera ripercorre le varie fasi della recente storia di al-Shabaab, per capire quando sia nato e da cosa abbia preso le mosse il movimento estremista islamico più attivo negli ultimi mesi:

Giugno-Luglio 2006: L’Unione delle Corti Islamiche (UCI), un organizzazione che raccoglieva tutte le corti deputate all’applicazione della Shari’a, conquista Mogadiscio dopo sanguinosi combattimenti contro i signori della guerra. L’UCI si propone come alternativa al Governo Federale di Transizione riconosciuto dalla comunità internazionale.

Dicembre 2006-Gennaio 2007: Truppe dall’Etiopia oltrepassano il confine per intervenire contro l’UCI e a supporto del debole governo di transizione. I capi dell’UCI fuggono, ma la giovane ala militare al-Shabaab rimane a combattere e il caos ritorna nella capitale Mogadiscio.

Marzo 2006: Le prime unità della forza di pace dell’Unione Africana arrivano a Mogadiscio fra pesanti combattimenti.

26 0ttobre 2008: Il governo e le schiere meno estremiste dei combattenti arrivano a un accordo per un cessate-il-fuoco e un progressivo ritiro delle forze etiopi.

Gennaio 2009: Tutte truppe etiopi lasciano il Paese. Sharif Ahmed, l’ex-capo dell’Unione delle Corti Islamiche, viene eletto come nuovo presidente dal parlamento somalo.

18 aprile 2009: Il parlamento vota un piano per introdurre la shari’a come legge dello Stato, la principale delle richieste dei movimenti anti-governativi per trattare con il governo eletto. Nonostante ciò le milizie insistono che la shari’a possa essere implementata solamente quando tutte le forze straniere lasceranno il Paese.

7 maggio 2009: Comincia una grande offensiva di al-Shabaab e Hizbul Islam, un altro gruppo islamista antigovernativo, mirato a rovesciare il presidente Sharif Ahmed.

17 settembre 2009: Un doppio attacco suicida, rivendicato da al-Shabaab, colpisce le forze dell’Unione Africana a Mogadiscio uccidendo 21 persone, fra cui 17 soldati africani.

Gennaio 2010: Più di 250 civili vengono uccisi nel corso dei combattimenti fra forze governative e combattenti nel centro del Paese.

12 luglio 2010: Al-Shabaab rivendica la responsabilità negli attacchi terroristici nella capitale ugandese Kampala del giorno prima che hanno ucciso 76 perone. Gli islamisti avevano già minacciato l’Uganda che sarebbe andato in contro a continue rappresaglie per la sua presenza nelle forze dell’Unione Africana.

25-27 luglio 2010: L’Unione Africana trova un accordo per inviare altri 4 mila soldati provenienti da Uganda e Burundi che andranno ad aggiungersi ai 6 mila già presenti sul territorio somalo.

24 agosto 2010: Due miliziani di al-Shabaab travestiti da militari governativi fanno una strage all’hotel Muna di Mogadiscio uccidendo 35 persone, di cui otto parlamentari somali, facendosi poi esplodere.