• Mondo
  • Martedì 24 agosto 2010

Cosa si sa delle presunte violenze sessuali di Assange

L'Interpol ha inserito il fondatore di Wikileaks nella lista dei ricercati

Aggiornamento dell’1 dicembre: a due settimane dal mandato d’arresto spiccato da un procuratore generale in Svezia, l’Interpol ha inserito Julian Assange nella lista dei ricercati per le accuse di violenze sessuali. L’avvocato di Assange ha dichiarato che la polizia è al corrente del luogo in cui si trova il fondatore di Wikileaks, e può raggiungerlo in qualsiasi momento. L’articolo di seguito è del 24 agosto scorso, e riassume quanto si sa delle presunte violenze di Assange.

***

Sabato scorso nell’arco di poche ore un pubblico ministero svedese ha spiccato e ritirato un mandato d’arresto nei confronti di Julian Assange, l’australiano che ha fondato Wikileaks, il sito che pubblica materiale riservato. Assange è diventato celebre in tutto il mondo soprattutto con i suoi due ultimi scoop, il video dell’attacco indiscriminato di un elicottero statunitense a Baghdad in cui sono stati uccisi diversi civili, e i 90 mila e passa rapporti segreti dell’esercito americano nella guerra in Afghanistan.

In queste ore il pubblico ministero sta decidendo se prendere o meno in considerazione le denunce delle due donne da cui è nato il caso, chiamate A. e W., che hanno denunciato le molestie del fondatore di Wikileaks. Assange ha negato categoricamente le accuse prima attraverso l’account Twitter di Wikileaks, e — una volta che il mandato è stato ritirato — dichiarando che in molti lo avevano avvertito che «qualcuno avrebbe usato sporchi trucchi per delegittimarlo». Il Guardian tenta di capire cosa sia successo prima, dopo e durante quelle ore, iniziando col mettere in fila i quattro fatti di cui si è a conoscenza.

· Venerdì scorso, A. e W. sono andate insieme alla polizia di Stoccolma, dichiarando di essere state molestate sessualmente da Assange.

· Entrambe le donne hanno dichiarato di essere state coinvolte in relazioni sessuali consensuali con Assange, ma ognuna ha dichiarato un incidente non consensuale in cui Assange avrebbe fatto sesso con loro senza usare un preservativo.

· Entrambi gli incidenti sarebbero molto recenti. La molestia dichiarata da A. sarebbe accaduta la mattina di sabato 14 agosto, quella subita da W. martedì 17 agosto.

· La polizia svedese ha passato la denuncia al pubblico ministero, che ha spiccato un mandato di arresto per sospetta violenza sessuale. Il giorno seguente l’accusa di stupro è stata ritirata e il mandato d’arresto ritirato.

Sembra inoltre che le due donne, prima di andare alla polizia, abbiano chiesto ad Assange documenti che le rassicurassero sulle sue condizioni di salute per il timore di possibili malattie sessualmente trasmissibili. Rassicurazioni che lui avrebbe negato loro.

Una fonte molto vicina alle persone coinvolte ha detto che, inizialmente, nessuna delle due avrebbe avuto intenzione di denunciare Assange; W. avrebbe voluto solo dichiarare il presunto stupro alla polizia senza però che Assange fosse poi poi perseguito penalmente. A. l’avrebbe semplicemente accompagnata per sostenerla, e sarebbe poi stata coinvolta dalla polizia, che avrebbe insistito sul passare il rapporto al pubblico ministero. Né la polizia né il pubblico ministero hanno parlato con Assange per controllare la sua versione degli eventi. La notizia dell’emissione del mandato è poi in poche ore trapelata a un quotidiano svedese.

Sono ancora oscuri i motivi che hanno portato il pubblico ministero Eva Finne a spiccare il mandato e poi ritirarlo. La donna si è limitata a dichiarare al Guardian che il mandato non era stato un errore, e nuove informazioni hanno portato al suo ritiro. A un quotidiano svedese, A. ha invece dichiarato di non aver mai subito un tentativo di stupro da parte di Assange, ma di essere stata molestata.

«In entrambi i casi, quello che è iniziato come sesso volontario è diventato un’aggressione. L’altra donna voleva denunciare uno stupro. Io ho dato la mia versione dei fatti come testimonianza per la sua storia, per sostenerla.»

Assange ha poi risposto in un’intervista a un altro quotidiano:

«Io non ho mai, né in Svezia né in qualsiasi altro stato, avuto rapporti sessuali con qualcuno in una maniera che non fosse totalmente consensuale per entrambi.»

Assange ha poi ipotizzato che dietro gli «sporchi trucchi» potesse esserci il Pentagono degli Stati Uniti. Affermazione a cui A. ha risposto così:

«Le accuse contro Assange non sono, ovviamente, orchestrate dal Pentagono. La responsabilità di quello che è successo a me e all’altra ragazza è solo di un uomo che ha un’attrazione perversa per le donne e un problema a ricevere un “no” come risposta.»