Il partito di Fini
Se ne parla dall'inizio dell'estate, potrebbe essere presentato il 5 settembre
Fatta la scissione in Parlamento, con la formazione dei gruppi parlamentari di Futuro e Libertà, i finiani potrebbero ufficializzare presto la rottura con il PdL costituendosi in un nuovo partito.
Le voci su questa ipotesi circolano da diversi giorni, e anzi parlare semplicemente di voci è probabilmente riduttivo visto che sono stati proprio diversi esponenti di Futuro e Libertà a farci esplicito riferimento. Il 16 agosto Fabio Granata scriveva sul suo blog che “a settembre costruiremo attorno a Gianfranco Fini il profilo di una forza politica modernissima ma intrisa di memoria storica: un modello ben distinto e distante dal berlusconismo privo di anima, dall’affarismo privo di progetto e dal rancoroso tribalismo della Lega”. Carmelo Briguglio pochi giorni prima aveva detto a Klaus Davi che “il nuovo partito verrà alla luce a breve”.
La fondazione di un nuovo partito è stata rilanciata ieri da Italo Bocchino, intervistato dalla Stampa.
«Non credo che si possa ricucire lo strappo tra Silvio Berlusconi e Gianfranco Fini, e quindi vedo all’orizzonte la nascita di un nuovo partito politico. Berlusconi fa finta di non ricordare che Fini è stato dichiarato incompatibile con il Pdl. Fini non può essere un apolide della politica. Berlusconi con una logica padronale lo sbatte fuori dal partito e lui ha il dovere verso gli elettori di dar vita a un nuovo soggetto politico a meno che non si torni alla logica politica della compatibilità»
I finiani non forniscono altri dettagli, ma quelli sono sulle pagine dei giornali. A cavallo tra la fine di agosto e l’inizio di settembre a Mirabello, in provincia di Ferrara, si terrà la tradizionale Festa del Tricolore, un tempo occasione di raduno e ritrovo per i militanti del MSI. Al termine della festa, il 5 settembre, l’intervento conclusivo di Gianfranco Fini traccerà il manifesto della nuova forza politica, ufficializzandone la costituzione.
È ancora possibile però che il 5 settembre Fini si limiti a descrivere intenzioni e finalità dei gruppi parlamentari di Futuro e Libertà, commentando i cinque punti proposti da Berlusconi e senza scendere nei dettagli della costituzione del partito. Questo perché, come spiega oggi il Messaggero, il 17 settembre si riuniranno gli ormai famosi probiviri del PdL per decidere dell’eventuale espulsione dei finiani: se questi saranno estromessi, allora il partito di Futuro e libertà nascerà immediatamente. Se invece per qualche ragione i probiviri dovessero rigettare l’istanza di espulsione, le cose potrebbero farsi più complicate.
La non espulsione dei finiani oggi sembra uno scenario impossibile, ma alcuni hanno ipotizzato che il nervosismo di Berlusconi possa alla fine avere un esito a sorpresa: il premier avrebbe detto negli ultimi giorni che “se Fini fa un partito, tradisce gli elettori”, ma d’altra parte se il PdL dovesse espellerlo Fini avrebbe ogni diritto di costituire un nuovo partito. Di qui il rebus: se Fini presenta il partito il 5 settembre, i probiviri espellono i finiani; se Fini non presenta il partito e il verdetto dei probiviri lo mantiene nel PdL le cose potrebbero andare un po’ più per le lunghe. A quel punto il lancio ufficiale della nuova formazione avverrebbe il primo weekend di novembre, in occasione della convention nazionale di Generazione Italia a Perugia.