Perché gli inglesi sono così scarsi a basket?
La Gran Bretagna non si è mai qualificata alla Coppa del Mondo, eppure in Europa la pallacanestro ha successo
La prossima settimana in Turchia cominceranno i Campionati mondiali di pallacanestro, ai quali parteciperanno tutte le squadre delle nazioni europee più importanti: Francia, Spagna, Germania, anche la Russia. Mancherà l’Italia, che dopo aver fallito la qualificazione ai Campionati europei ha perso la possibilità di poter partecipare ai Campionati del mondo. E mancherà l’Inghilterra.
Ma se per l’Italia, che di Campionati europei ne ha vinti due e ha partecipato alle ultime ventitré edizioni, non essere riusciti a qualificarsi ha rappresentato un’onta tale da portare alla sostituzione del CT Recalcati, per la Gran Bretagna – che agli Europei si qualificava per la prima volta nella storia – l’aver perso tutte le partite giocate è sembrato l’esito naturale e programmato.
Di solito, in Europa, i primi a raccogliere e mettere a frutto le invenzioni americane sono gli inglesi: la pallacanestro fa eccezione. In Inghilterra il basket è una disciplina seguita da pochissima gente: persino lo snooker, il biliardo all’inglese, è più popolare. Le partite della prima divisione britannica di pallacanestro non hanno più di 1500 spettatori, cifre più basse che nella Football League Two, la quarta serie calcistica.
Eppure in Europa la pallacanestro è estremamente popolare, come pubblico ma anche come risultati: a dispetto della supremazia degli statunitensi della NBA, nelle competizioni delle nazionali le squadre europee sono sempre andate molto forte. Nel Vecchio continente sono finite nove delle quindici medaglie d’oro fino a ora assegnate nella Coppa del mondo di basket, e dal 1967 – fatte salve due affermazioni degli Stati Uniti – il trofeo è sempre stato vinto da una squadra europea.
Invece la nazionale inglese di pallacanestro rischia di essere la prima nella storia a non qualificarsi a Olimpiadi in cui sarà padrona di casa – quelle di Londra del 2012. Non sarebbe strano, del resto, visto che l’Inghilterra non è mai riuscita a qualificarsi a un campionato del mondo, cosa che è riuscita a nazioni come l’Angola, la Repubblica Centrafricana, la Giordania, il Qatar o Taiwan.
Il Wall Street Journal spiega in maniera curiosa le ragioni del fallimento della pallacanestro nel Regno Unito: c’è un sacco di verde. Anche nelle città più densamente popolate, come Londra, ci sono numerosi spazi aperti dove è facile gettare due magliette per terra così da fare la porta di un campo di calcio. I campi di basket all’aperto sono considerati una stravaganza, nel paesaggio britannico, e quando ce n’è qualcuno è popolato da lituani, balcanici, iberici, polacchi o americani.
Quando, l’anno scorso, a Londra si giocò una partita fra Gran Bretagna e Polonia, i tifosi polacchi erano talmente più di quelli britannici che sembrava di essere in Polonia. Ultimamente, però, le cose stanno andando un po’ meglio: questa settimana a Birmingham si è tenuta Gran Bretagna-Ungheria e c’erano 2500 persone – sempre poche, ma più del solito. Il prossimo anno, poi, due squadre NBA – New Jersey Nets e Toronto Raptors – giocheranno una partita valida per il campionato più famoso del mondo proprio a Londra, nello stesso stadio che ospiterà la finale delle olimpiadi: chissà che gli inglesi non si appassionino.