Perché Intel ha speso 7,68 miliardi di dollari per McAfee
L'acquisizione consentirà all'azienda di inserire nuove soluzioni per la sicurezza nei dispositivi mobili
Con una mossa a sorpresa, martedì scorso Intel ha deciso di acquistare McAfee sborsando 7,68 miliardi di dollari. In questi giorni esperti ed analisti hanno analizzato la dinamica dell’acquisizione valutando la liquidità della società produttrice di microprocessori (i soldi che aveva in cassa da spendere e investire) e le possibili conseguenze in Borsa dell’operazione finanziaria, ma la cifra esorbitante spesa da Intel ha distolto un poco l’attenzione dai veri motivi che l’hanno spinta a impadronirsi di McAfee.
Intel produce microprocessori, la “mente” dei dispositivi elettronici che utilizziamo ogni giorno, dunque viene da chiedersi che cosa se ne possa fare di una società che invece realizza da sempre programmi antivirus e soluzioni per la sicurezza informatica. Come spiega Ashlee Vance sul New York Times, Intel ha deciso di comprare McAfee per accelerare la propria crescita nel settore molto fecondo dei dispositivi portatili come gli smartphone e i tablet. L’idea è quella di creare e vendere una nuova generazione di microprocessori nata per integrare i programmi per la sicurezza informatica prodotti da McAfee.
Uno stretto rapporto tra hardware, i microprocessori, e software, i programmi antivirus, potrebbe consentire a Intel di affermarsi anche sul mercato degli smartphone sbaragliando la concorrenza, che per ora non si è occupata molto di sviluppare nuove soluzioni per la sicurezza. Il numero di telefoni cellulari evoluti, tablet e netbook in circolazione è in costante crescita e ormai i dati e le informazioni di milioni di persone circolano ogni giorno su questi dispositivi. I prodotti che offrono maggiori garanzie sul fronte della sicurezza, ragiona il CEO di Intel – Paul Otellini, dovrebbero incontrare i favori dei clienti e soprattutto delle grandi aziende alla ricerca di soluzioni affidabili e sicure per l’accesso alla Rete in mobilità dei loro dipendenti.
Intel sembra puntare molto su questa nuova strategia, che le consentirà anche di differenziare la propria offerta: si stima che prima dell’acquisizione, la società avesse in cassa 12,2 miliardi di dollari. Oltre la metà di questa cifra è stata dunque spesa per comprare McAfee. Per mettere in opera il nuovo piano occorrerà comunque del tempo. L’investimento è orientato verso il medio periodo e secondo gli analisti al momento l’acquisizione è più una mossa strategica che una vera operazione industriale, fase che verrà dopo quando McAfee sarà riorganizzata e potrà avviare le sinergie con la nuova proprietà.
McAfee aiuterà comunque Intel a sostenere i propri bilanci. La società produttrice di software per la sicurezza lo scorso anno ha raggiunto gli 1,93 miliardi di dollari di ricavi e ha flussi di cassa stabili, grazie ai propri piani in abbonamento per l’assistenza contro virus e attacchi informatici. I programmi di McAfee vengono utilizzati su decine di milioni di computer e server animati dai processori Intel e dunque anche in questo settore le due società potranno avviare nuovi piani per integrare le loro tecnologie, scrive nel suo articolo Vance:
Intel realizza già alcune soluzioni per la sicurezza nei suoi microchip. Questi strumenti possono contribuire a bloccare il software dannoso evitando che danneggi i computer e consentono ai tecnici di sistemare un computer anche a distanza. L’acquisto di McAfee dovrebbe permette a Intel di avere a disposizione un maggior numero di soluzioni per la sicurezza e di inserire questi strumenti nei propri microprocessori.
Guadagnare nuovi spazi nel settore mobile e degli smartphone non sarà comunque semplice per Intel. I suoi processori per dispositivi portatili sono spesso più costosi di quelli della concorrenza e richiedono maggiore energia per funzionare, dunque fanno esaurire più rapidamente le batterie. Intel sta collaborando con Nokia alla realizzazione di MeeGo, un nuovo sistema operativo per gli smartphone che potrebbe fare concorrenza ad Android di Google e a iOS di Apple. Quello della sicurezza potrebbe essere un valore aggiunto importante, che per ora è costato alla società californiana 7,68 miliardi di dollari.