Elezioni in Australia, si prospetta un pareggio
A tre quarti dei voti conteggiati sembra che né laburisti né conservatori riusciranno a guadagnare i 76 seggi necessari per governare
Aggiornamento delle 14.42: al 74.9% dei voti conteggiati i conservatori sono davanti ai laburisti per 71 seggi a 70, quando mancano 4 seggi da assegnare.
Aggiornamento delle 14.30: al 73.7% dei voti conteggiati i conservatori sono davanti ai laburisti per 70 seggi a 69.
Dopo tre quarti dei voti conteggiati, le elezioni australiane vedono laburisti e conservatori in perfetto pareggio in quanto a numero di seggi guadagnati, scrive ABC Australia. Il partito laburista guidato dal primo ministro Julia Jillard ha perso seggi in diversi stati chiave, e questo porterebbe a un “hung parliament”, un parlamento in cui nessuno ha la maggioranza necessaria per governare.
Le proiezioni degli analisti della ABC sono basate sul 70.8 per cento dei voti già contati e danno un solo seggio di vantaggio finale al partito conservatore guidato da Tony Abbott, nonostante questo sia finora in vantaggio di ben 5 punti percentuali, 43,7 a 38,1 per cento. Se nessuno dei due partiti dovesse arrivare a raggiungere i 76 seggi l’Australia si troverebbe quindi con un parlamento bloccato, evento che non accadeva dal 1940, scrive BBC.
Le elezioni si sono tenute dopo una campagna elettorale lampo. Julia Gillard è il primo ministro australiano solo dal 24 giugno scorso, quando un calo di consensi del premier laburista Kevin Rudd ha portato a un “leadership spill” – un confronto interno – per verificare l’appoggio nei suoi confronti. Gillard, ministro di quel governo, ne è uscita vincitrice, e sicura del consenso popolare ha immediatamente indetto nuove elezioni con la speranza di rafforzare i numeri del suo governo. La scelta si è però rivelata meno saggia del previsto. Tony Abbott, il leader liberale, ha infatti portato avanti una campagna efficace che ha ridotto tutto lo svantaggio che aveva in partenza.