Bocciata la candidatura di Wyclef Jean per Haiti
Il consiglio elettorale ha escluso l'ex membro dei Fugees dalla corsa alla presidenza
Aggiornamento: Reuters scrive che a Port-au-prince è tornata la calma, e le temute tensioni dovute all’esclusione di Wyclef Jean dovrebbero essere state scongiurate.
La voce era già circolata giovedì sera, ma ieri — stanotte, ora italiana — è arrivato l’annuncio ufficiale: il consiglio elettorale di Haiti ha rigettato la candidatura alla presidenza di Wyclef Jean,il cantante hip-hop di fama mondiale ed ex membro dei Fugees con Lauryn Hill, da sempre attivo politicamente per il paese in cui è nato, attualmente ambasciatore a disposizione nei Caraibi per il presidente Rene Preval. Le elezioni si terranno il 28 novembre.
Jean non è l’unico caso: dei diciannove aspiranti presidenti ben quindici candidature sono state rigettate. Per l’esclusione non è stata data nessuna spiegazione ufficiale, scrive il New York Times, ma ci ha pensato proprio il cantante a chiarirne i motivi, con una comunicazione in cui ha spiegato di non aver rispettato il requisito dei cinque anni di residenza ad Haiti. Jean se ne era andato da bambino, dopo essere nato in uno dei quartieri più poveri di Port-au-prince, la capitale.
La dichiarazione dice che il suo cuore è afflitto, ma spiega di aver accettato la decisione e di sperare che anche i suoi sostenitori facciano lo sresso. «Dobbiamo onorare la memoria di tutti quelli che abbiamo perso — nel terremoto e sempre — reagendo pacificamente e responsabilmente a questo dispiacere».
Dopo che giovedì erano circolate le voci anonime della possibile squalifica, centinaia di sostenitori si erano riversati in piazza per sottolineare il loro sostegno a Jean, al grido di «Vogliamo Clef, Clef per Haiti, Haiti per Cleg». Dopo la comunicazione della bocciatura sono sorte tensioni, e la polizia e le forze di pace dell’ONU presenti sul territorio temono ora che la situazione possa degenerare.
Jean aveva trascorso gli ultimi giorni isolato e nascosto, dopo l’arrivo di minacce di morte per la sua candidatura, comunicando con i suoi sostenitori attraverso Twitter. La sua candidatura aveva risvegliato gli animi di migliaia di haitiani, la cui situazione non è cambiata molto dopo il terremoto di gennaio. Nonostante l’esperienza politica del cantante fosse poca, era già considerato uno dei candidati favoriti alla vittoria. In un’intervista, Jean aveva dichiarato che non avrebbe dovuto essere squalificato a causa della mancata residenza: ha passaporto haitiano e green card americana, e da anni è ambasciatore a disposizione di Haiti.
La situazione politica ad Haiti è complessa e instabile da decenni. La prima elezione democratica si svolse solo vent’anni fa e il presidente Jean-Bertrand Aristide venne comunque deposto con un colpo di stato militare, per essere poi riportato al potere con l’aiuto degli Stati Uniti. Dopo la successiva presidenza di Preval, al suo primo mandato, tornò al governo Aristide, che nel 2004 venne ancora una volta rovesciato da un gruppo di soldati ribelli e costretto alla fuga. Fu necessario un nuovo intervento degli Stati Uniti e alle elezioni del 2006 venne eletto per la seconda volta Preval. E questa situazione di instabilità non è forse nemmeno il peggiore dei problemi che Haiti sta fronteggiando: la ricostruzione del paese dopo il terremoto del 12 gennaio è ancora molto indietro.