“Recuperi anche me!”
Il finiano Granata suggerisce a Berlusconi cosa fare per recuperare i falchi di Futuro e Libertà, piuttosto che i moderati
Da qualche giorno la cronaca politica – cronaca politica è una parola grossa: diciamo i retroscena da Porto Rotondo e Ansedonia – racconta degli imminenti tentativi da parte di Silvio Berlusconi per spaccare Futuro e Libertà, portando dalla sua parte almeno alcuni tra i cosiddetti finiani moderati.
Tra loro non figura certamente Fabio Granata, che si definisce lui stesso un falco ma prova sul suo sito a dare qualche consiglio semiserio a Berlusconi, partendo da un assunto effettivamente convincente: il presidente del consiglio è davvero sicuro di voler rincorrere i moderati? Berlusconi non ha una esattamente una tradizione di moderato, e anzi è sceso in politica definendosi in contrapposizione alla classe dirigente immobile della prima repubblica. Insomma, come scrive Granata, Berlusconi “non è mai stato moderato in niente”. Quindi pensi a recuperare i cosiddetti falchi, non i moderati. Il come lo spiega Granata.
Primo. Convincersi che “Dell’Utri (con annessi eroi) Cosentino e famiglia, Verdini e commensali non le sono esattamente di grande utilità lungo il difficile percorso di costruzione di una grande forza europea e modernizzatrice”. Poi proporre una riforma della giustizia priva di legittimi impedimenti, immunità per il premier, scudi e leggi ad personam. E ridisegni i vertici del PdL.
Non le chiedo, pur non essendo moderato, di sostituire i triumviri con Bocchino, Briguglio e Granata poiché con questa operazione perderebbe molte colombe finiane e non sarebbe un buon consiglio, ma almeno sostituisca gli attuali attraverso un sorteggio tra tutti i parlamentari del Pdl: se esclude gli ex An (che, oggettivamente, potrebbero aggravare la situazione) non potrà che rilanciare il partito, chiunque venga sorteggiato.
Oppure, con decisionismo schimttiano nomini Fabrizio Cicchitto: è leale senza essere servile, è uno dei pochi ad aver letto qualche migliaio di libri, è ironico e, mi perdoni Presidente, è anche romanista come me (quindi abituato anche alle sconfitte)!
Le richieste proseguono: il tono è leggero, il merito no. Sostituire Daniele Capezzone con Mara Carfagna come portavoce del PdL. E chieda scusa a Gianfranco Fini.
Infine, vada a trovare Gianfranco Fini (dopo aver spostato Feltri a dirigere Chi, dove farà cose egregie) e gli chieda scusa per tutto, iniziando a pensare che in politica la discussione, il confronto, la trasparenza, la legalità non sono il demonio ma l’unico metodo per far diventare un grosso partito, un grande partito per “far bene cose di interesse comune”.
Presidente, in attesa della sua risposta, ho il dovere però di sottolinearle l’unico rischio della mia piattaforma: ‘ritrovarci’ con un Pdl fatto da 34 deputati e 10 senatori. Sono i rischi dell’audacia!
Contro tutti i moderati e i moderatismi, hasta la Victoria Presidente.