Cosa sta succedendo al mondo
La siccità in Russia e le alluvioni in Pakistan hanno a che fare con il riscaldamento globale?
Esiste una corrente di pensiero che nega l’esistenza del fenomeno del riscaldamento globale o, meglio, che nega che dietro ai cambiamenti climatici ci sia la nostra mano: la Terra ha da sempre vissuto dei cicli, e un possibile riscaldamento sarebbe solo uno di questi cicli. Intanto però i fenomeni meteorologici estremi continuano ad aumentare, e di conseguenza anche le domande.
Quest’estate diverse alluvioni hanno colpito parti degli Stati Uniti e — in maniera ben più drammatica — il Pakistan, causando 20 milioni di sfollati. Dall’altra parte del globo, la Russia sta affrontando uno dei periodi di siccità più gravi degli ultimi 130 anni, che sta portando a centinaia di incendi nelle foreste del paese. Il New York Times ha quindi chiesto a diversi scienziati opinioni su quanto stia succedendo, per capire se questo è in qualche modo legato al riscaldamento globale o no. In sintesi, la risposta più comune è: probabile, ma non lo si può dire per certo.
«Se, come persona, mi chiedete se l’ondata di siccità in Russia abbia a che fare con il cambiamento climatico, la risposta è sì» dice Gavin Schimdt, un ricercatore climatico della NASA di New York. «Se me lo chiedete come scienziato meteorologo, la risposta è no — o almeno non ancora»
Secondo le teorie, gli effetti di un riscaldamento climatico globale sarebbero vari e multiformi: più piogge d’estate, più nevicate in inverno (ma inverni più brevi), siccità in certi luoghi in cui la siccità non è abituale, temperature mediamente più alte e in certi luoghi addirittura più basse, a causa del movimento delle correnti e dei venti. E dato che questi fenomeni stanno accadendo, molti scienziati sono predisposti a pensare con un cambiamento sia effettivamente in atto, nonostante non lo si possa tracciare con certezza.
Dalla rivoluzione industriale in poi — quindi da quando abbiano iniziato a immettere nell’atmosfera anidride carbonica e gas serra — la temperatura media si è alzata di circa 0,8 gradi. E se in un mondo normale i record di alte e basse temperature dovrebbero equivalersi, negli ultimi tempi in America a ogni picco di bassa temperatura equivalgono due picchi di alte temperature.
La critica più frequente che gli scettici del fenomeno fanno agli scienziati che traggono conclusioni da questi dati è la loro ignoranza dei cambiamenti climatici su un lungo periodo di tempo. Citano la grande siccità che colpì gli Stati Uniti negli anni Trenta, e spiegano che non siamo in grado di vedere e comprendere i cicli secolari della Terra, sia per la complessità della visione sia per la mancanza di informazioni e dati.
Ma i ricercatori non possono far altro che analizzare i diversi fenomeni, e capire da cosa siano causati. Ci vorranno uno o due anni, scrive il New York Times, per capire cosa abbia portato all’ondata di caldo russa e alle alluvioni pakistane, e se questi eventi siano o meno legati tra loro. Kevin Trenberth, il capo della ricerca climatica del Centro Nazionale per la Ricerca Atmosferica americano, ha pubblicato un’analisi che ipotizzava che la potenza dell’uragano Katrina fosse stata in parte incrementata dal riscaldamento globale.
«Non è la domanda giusta chiedersi se questa o quella tempesta siano dovute al riscaldamento globale o alla variazione naturale delle temperature», dice il dottor Trenberth. «Di questi tempi, è sempre un’unione di entrambe le cose.»