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  • Lunedì 16 agosto 2010

Facebook non ci piace

Uno studio indica Facebook come penultimo social network nella scala di gradimento degli utenti

Usiamo Facebook, forse anche troppo, ma non ci piace davvero. Questo almeno è quello che che rivela uno studio di ForeSee Results, che mette a confronto la quantità di utenti di un prodotto o servizio con la loro soddisfazione. Quando una piattaforma è la più usata è difficile distaccarsene, un po’ per pigrizia e un po’ per abitudine, soprattutto nel caso di un servizio come Facebook che richiede l’adesione di una quantità molto elevata di utenti per poter davvero funzionare. Spiega Businessweek:

Probabilmente è una variazione del concetto di «satisficing». La parola «satisfice», coniata nel ’56 da Herbert Simon, economista e psicologo della Canergie Mellon University, combina le due parole «satisfy» (essere soddisfatto) e «suffice» (essere abbastanza), e descrive il modo in cui i consumatori fanno le loro scelte seguendo la strada più comoda. Nel caso dei social media, vai dove sono i tuoi amici.

L’articolo citato non riporta le cause dell’insoddisfazione diffusa, ma è facile ipotizzarle: Facebook intimorisce molti utenti con una politica sulla privacy difficile da comprendere, cambia interfaccia molto spesso disorientando i meno esperti o chi non lo usa con costanza, intasa le bacheche virtuali con notifiche di giochini e test che rendono difficoltosa la funzione primaria del mezzo, cioè comunicare con i propri amici. Insomma, nel corso del tempo Facebook è diventato “troppo”. Inoltre ha ridefinito e inventato nuove forme di relazioni sociali che creano non pochi imbarazzi tanto al principiante quanto all’utente esperto, dando un nuovo significato al concetto di “amicizia” e costringendo ad articolate giustificazioni chi, per un motivo o per un altro, non risponde a uno status o a una richiesta.

Ma Facebook non è l’unico prodotto leader di mercato che non incontra la soddisfazione dei propri utenti. L’altro esempio fatto da Businessweek è il Blackberry, usato dal 41% degli utenti di smartphone ma apprezzato solo da un 30% di chi lo possiede. Ovviamente è una tendenza che può essere invertita, anche se con grosse difficoltà: è ciò che sta facendo Microsoft, finalmente risollevatasi da un periodo di grande impopolarità grazie a Windows 7.