Ciao, sono Chris e sono mormone
I mormoni hanno preparato una serie di spot per convincere gli americani che sono persone normali
I mormoni sono un po’ scomodi. Joseph Smith fondò il culto nell’Ottocento, dicendo che un angelo gli aveva consegnato delle tavole d’oro dalle quali venne tratto il Libro di Mormon, uno dei testi sacri dei mormoni.
Ce ne sono diverse ramificazioni, ognuna con le sue regole e i suoi puntigli: alcune più moderne, altre più arretrate e in odore di fondamentalismo e poligamia, abitudine che la chiesa mormone vieta da un secolo – a un certo punto Dio avrebbe cambiato idea – ma che di tanto in tanto viene praticata in via meno ufficiale. C’è poi il problema del razzismo: inizialmente il sacerdozio era vietato ai neri, accusati nel Libro di Mormon di essere la razza «che mantiene la maledizione sulla terra». Altro problema aggirato con un presunto messaggio divino riparatore, ma ormai il danno era fatto e le confessioni mormone restano tra le più bianche degli Stati Uniti. Inoltre: non bevono, non fumano e amano circondarsi di un’aura di irreprensibilità morale che ha ben pochi rivali tra le Chiese occidentali. Insomma, non sono proprio simpaticissimi.
Offesi dalla diffidenza e dalla facile ironia di cui si sentono vittime per la loro fede, i mormoni hanno lanciato una serie di spot pubblicitari con l’obiettivo di presentarsi il più possibile come persone normali: che si divertono, fanno sport, hanno passioni e gioie al di là del votare la propria vita alla chiesa di Gesù Cristo dei Santi degli Ultimi Giorni. Non si tratta di inviti a frequentare la chiesa o di uno dei tanti indottrinamenti religiosi che passano sulla tv americana: gli spot descrivono solo la vita di persone che, tra le altre cose, sono mormoni. Salon si chiede cosa ci sia sotto:
Se risiedi in uno delle nove cittadine dell’interno selezionate apparentemente a caso, sei il fortunato spettatore di una nuova serie di pubblicità televisive su… i Mormoni. […] Le pubblicità vengono trasmesse a Baton Rouge, Colorado Springs, Jacksonville, Pittsburgh, Rochester, Oklahoma City, St. Louis, Tucson e Minneapolis. I mormoni, ovviamente, vogliono dimostrare di essere persone normali, proprio come noi, talvolta addirittura giovani attraenti a cui piace andare sullo skateboard. Ma la domanda è: stanno cercando di convincere gli americani che i mormoni sono normali così che nel 2012 potranno per Mitt Romney, noto mormone già candidato alle primarie repubblicane del 2008? Del resto le pubblicità vengono trasmesse in nove swing state (gli stati il cui esito elettorale è sempre in bilico e decisivo, ndr).
Gli americani storicamente hanno i mormoni in antipatia, anche per la loro tendenza a isolarsi in comunità molto chiuse, e quindi è comprensibile che questi abbiano deciso di lavorare sulla loro immagine. Altri negli ultimi tempi hanno criticato i mormoni per via dei loro sforzi nel finanziare movimenti e campagne contro le nozze gay, e c’è chi ipotizza che questi spot servano proprio a rendere più credibile il loro impegno sui temi che gli stanno a cuore. Come a dire, scrive Salon: sarà pure gente che spende milioni di dollari per imporre la loro morale, ma uno di loro va in moto!