L’Iran sta per aprire la sua prima centrale nucleare
La Russia inizierà a caricare combustibile nucleare nel reattore della centrale di Bushehr il 21 agosto
di Elena Favilli
L’Iran inaugurerà la sua prima centrale nucleare per la produzione di energia il prossimo 21 agosto. L’annuncio è arrivato da Serghiei Novikov, portavoce dell’agenzia nucleare russa Rosatom che ha curato la costruzione dell’impianto di Bushehr nell’omonima regione nel sud dell’Iran. Nonostante poche settimane fa il presidente russo Dmitrij Medvedev avesse invitato il governo ad avere un approccio meno tollerante nei confronti del programma nucleare iraniano, sarà proprio un’azienda russa a caricare combustibile nucleare nel reattore tra pochi giorni.
La costruzione della centrale era stata avviata dalla tedesca Siemens oltre trenta anni fa, prima della rivoluzione islamica del 1979. Era stata poi interrotta dalla guerra tra Iran e Iraq negli anni Ottanta ed era stata riavviata da Mosca solo nel 1994. Quella del 21 agosto sarà solo l’inaugurazione formale dell’impianto: i primi carichi di carburante serviranno ad attivare il reattore, ma la prima fissione nucleare arriverà solo all’inizio di ottobre.
La comunità internazionale con in testa gli Stati Uniti aveva chiesto di ritardare la partenza dell’impianto, ma la Russia ha ignorato l’appello. Secondo Mosca, la centrale esula dalle sanzioni inflitte dal consiglio di sicurezza dell’Onu a Teheran per il suo programma di ricerca nucleare. Mosca è il principale fornitore di armi e tecnologie dell’Iran e la sua collaborazione con l’ONU è ritenuta decisiva perché le sanzioni contro l’Iran siano efficaci.
La Russia assicura che la costruzione dell’impianto di Bushehr è stata supervisionata dagli esperti della Agenzia Internazionale per l’Energia Atomica (AIEA) delle Nazioni Unite e che l’Iran ha firmato un accordo per cui si impegna a rispedire in Russia il combustibile esaurito, escludendo quindi la possibilità di usarlo per la costruzione di armi nucleari. Mosca ha insistito che l’appoggio sull’impianto di Bushehr è fondamentale per convincere l’Iran a cooperare con le Nazioni Unite e rispettare pienamente gli obblighi di non proliferazione di armi nucleari previsti a livello internazionale.
Lo scorso giugno l’ONU aveva approvato un quarto pacchetto di sanzioni contro l’Iran, che rifiuta di interrompere i suoi programmi di ricerca per la produzione di uranio impoverito – una sostanza ottenuta come scarto del procedimento di arricchimento dell’uranio – che può essere usata come combustile nelle centrali nucleari ma anche come principale elemento detonante nelle armi nucleari.