Oggi si vota in Ruanda
Nel piccolo Paese africano si tengono le seconde elezioni presidenziali dal genocidio del '94
Oggi, per la seconda volta dal massacro che tolse la vita a 800 mila persone nel 1994, i ruandesi sono chiamati a eleggere il proprio presidente. L’attuale presidente in carica, Paul Kagame, è accusato dalle opposizioni di intimidazioni e irregolarità – come racconta Al Jazeera – e sembra destinato a rivincere a mani basse.
Kagame è stato il leader delle milizie che, nel disinteresse della comunità internazionale per la vicenda, riuscirono a deporre il governo Hutu responsabile della pulizia etnica ai danni dei Tutsi. Dopo il massacro divenne vicepresidente e poi presidente, nominato dall’assemblea nazionale. Nel 2003, finalmente, si tennero le prime elezioni presidenziali e Kagame vinse con il 95% dei suffragi. Anche in quell’occasione il presidente eletto fu accusato dalle opposizioni di aver soppresso il dissenso attraverso censure e intimidazioni.
Questa volta le perplessità sulla regolarità del voto si incentrano sulla libertà di stampa venuta a mancare, con pressioni sui giornali e anche il tentativo di assassinio in Sudafrica di un giornalista dissidente. A proposito del pugno di ferro adottato da Kagame, Amnesty International ha parlato espressamente di elezioni che si tengono “in un clima di paura”.
A contendersi la carica assieme a Kagame saranno altri tre candidati, Damascene Ntawukuliryayo, Prosper Higiro e Alvera Mukabaramba. Il primo sembra essere l’unico rivale dell’attuale presidente ad avere una piccola possibilità di strappare un buon risultato, ma altri partiti hanno parlato dei tre come di candidati fantoccio spinti a correre alle elezioni soltanto per dare una parvenza di democrazia. L’esito del voto si saprà mercoledì.