I diamanti insanguinati di Charles Taylor
L'ex presidente liberiano è accusato di aver finanziato i ribelli della Sierra Leone con i soldi provenienti dalla vendita dei diamanti
di Elena Favilli
C’è un’espressione che da sola basta a evocare per intero l’intreccio di guerra, potere, soldi e violenza che ha travolto la Sierra Leone negli anni novanta: Blood Diamonds, la vendita di diamanti in cambio di armi. Nel 2006 fu anche il titolo di un bel film con Leonardo di Caprio, in cui si raccontava la follia di una delle più feroci guerre civili del continente africano. Nelle ultime settimane l’espressione è tornata sulle prime pagine di tutti i giornali per via del coinvolgimento di Naomi Campbell nel processo contro Charles Taylor, ex presidente della Liberia accusato di aver orchestrato quella guerra per ottenere il controllo sulle risorse più preziose del paese.
Charles Taylor è sotto processo dal gennaio 2008 per il ruolo avuto nella guerra civile combattuta in Sierra Leone dal 1991 al 2001, che causò decine di migliaia di morti e diverse migliaia di mutilati. Secondo l’accusa, l’ex presidente diresse la guerra dal suo palazzo di Monrovia, armando i ribelli del Fronte rivoluzionario unito (Ruf) per ottenere in cambio il controllo delle risorse della Sierra Leone. Il processo è stato spostato da Freetown in Liberia all’Aia per motivi di sicurezza. L’ex presidente si è dichiarato non colpevole degli 11 capi di imputazione che gli sono stati contestati, tra cui omicidi, stupri, torture e arruolamento di bambini soldato. I ribelli del Ruf erano famosi per amputare gambe e braccia dei civili con i machete.
Oggi la Corte del Tribunale dell’Aia ha chiamato a testimoniare un’altra star, Mia Farrow, per cercare di chiarire la provenienza di alcuni diamanti che la ex top model Naomi Campbell avrebbe ricevuto in dono nel 1997. Secondo l’accusa infatti Taylor quell’anno si sarebbe recato in Sudafrica per vendere o scambiare con armi i diamanti ricevuti dai ribelli della Sierra Leone: i diamanti avuti in dono dalla Campbell potrebbero essere parte proprio di quel traffico. Ma finora l’ex modella ha negato. Campbell ha detto di avere incontrato Taylor quella sera nel settembre 1997 a una cena di beneficenza nella residenza dell’allora presidente sudafricano Nelson Mandela e ha ammesso di aver ricevuto poi in regalo durante la notte alcune pietre. Ma ha detto che non si trattava di diamanti, bensì di pietre piccole e sporche. E soprattutto non aveva la più pallida idea di chi gliele avesse regalate.
Mia Farrow oggi l’ha smentita. Non è vero che Naomi Campbell non sapeva chi le avesse regalato i diamanti, ha detto. Lei stessa la mattina a colazione raccontò che durante la notte alcuni uomini mandati proprio da Taylor avevano bussato alla porta della sua stanza e le avevano portato in dono un grosso diamante. «Era molto eccitata nel raccontarlo», ha detto l’ex compagna di Woody Allen davanti ai giudici. Anche lei la sera prima aveva partecipato a quella cena di beneficenza con Naomi e la sua agente, e aveva visto l’ex modella parlare a lungo con Taylor. La Campbell invece aveva detto di avere appreso solo dalla Farrow o dalla sua agente che le pietre potevano essere un regalo di Taylor, ma di non averne la certezza. Poi aveva deciso di darle in beneficenza alla fondazione “Children Fund” di Nelson Mandela, che però nega di averle mai ricevute. Interrogata su quante fossero esattamente queste pietre preziose, la Farrow ha detto di ricordare di aver sentito parlare di un solo grosso diamante.
In passato Naomi Campbell aveva più volte negato pubblicamente di aver ricevuto in dono pietre preziose. «Ero spaventata per la mia famiglia. Ho letto che lui avrebbe ucciso migliaia di persone», si è giustificata davanti ai giudici, dicendo di aver conosciuto Taylor in occasione di quel ricevimento e di non averlo mai più visto. Poi, rispondendo a una domanda ha aggiunto: «Non l’ho ringraziato, non sapevo come contattarlo, ma non ho preso neppure in considerazione di farlo. Per me è normale ricevere molti regali».