L’inventore del discount
Il segreto del suo successo era il prezzo, fu l'inventore del concetto di discount
È morto Theo Albrecht, il proprietario della grande catena di distribuzione alimentare tedesca Aldi. Aveva 88 anni ed era uno degli uomini più ricchi del mondo. Insieme al fratello Karl era riuscito a trasformare il piccolo negozio di alimentari della madre in un impero da oltre 50 miliardi di dollari di fatturato all’anno. Lo Spiegel lo definisce così:
Non era semplicemente un imprenditore, così come Aldi non è soltanto un’azienda. Aldi è la Germania, e la Germania è Aldi.
Theodor Paul Albrecht nacque a Essen il 28 marzo del 1922, due anni dopo la nascita del fratello Karl. Il padre lavorava nelle miniere del bacino della Ruhr, ma si ammalò presto di enfisema e passò il resto della vita in condizioni di invalidità. La madre era una grandissima lavoratrice che gestiva un negozietto di alimentari. Durante la seconda guerra mondiale, entrambi i fratelli furono arruolati nell’esercito. Quando furono rilasciati dai soldati americani dopo la fine della guerra, tornarono a Essen e trovarono la loro città completamente distrutta. Solo la loro casa e il negozio della madre erano rimasti intatti. Decisero di iniziare a prendersi cura dei propri affari e aprirono altri negozi nei paesi vicini. Nel giro di dieci anni, ne possedevano già più di 100.
Nel 1961 adottarono il nome Aldi (abbreviazione di Albrecht Discount), ma non si trovarono d’accordo sul fatto di vendere o meno sigarette nei loro negozi: Theo era favorevole, Karl invece era contrario perché temeva che avrebbero incentivato i furti. Allora presero carta e penna e si divisero la Germania a metà: Theo – che decise di rimanere a Essen – prese il controllo dei negozi a nord, Karl – che in quel periodo era considerato il più dinamico dei due – prese il controllo di quelli a sud. Poco dopo decisero di ripetere la stessa operazione con il resto del mondo. Theo controllava l’espansione di Aldi in Francia, Spagna, Portogallo e Polonia, mentre Karl si assicurava il controllo delle attività in Gran Bretagna, Australia e Stati Uniti. Nel frattempo in Germania erano arrivati a quattromila negozi.
Il segreto del loro successo stava tutto nel prezzo, di fatto furono gli inventori del concetto di discount. «La nostra pubblicità sono i nostri prezzi», disse Karl nel 1953. E in una Germania devastata dalla guerra e dalla crisi economica la formula ebbe un certo successo. In più erano insuperabili nella gestione degli spazi di vendita e nel controllo dei costi, la vera specialità di Theo. Nessun investimento in marketing e pubblicità, tantomeno nell’abbellimento dei negozi: i prodotti venivano semplicemente impilati negli scaffali e a volte addirittura lasciati dentro alle scatole lungo i corridoi dei vari supermercati. Ogni singolo metro quadrato doveva essere occupato al meglio. Ai clienti veniva lasciato solo lo spazio necessario per muoversi.
Anche la varietà dei prodotti non è mai stata particolarmente ampia. Tutt’oggi la catena vende circa 1.000 articoli diversi contro i circa 50.000 di Wal-Mart. La struttura societaria invece è molto più complessa. Da quando si spartirono le aree di influenza i due fratelli costituirono due società separate: la Aldi Nord e la Aldi Sud. Legalmente sono due aziende indipendenti, ma in realtà tutte le decisioni strategiche sono state sempre prese di comune accordo e anche tutti gli acquisti vengono effettuati insieme. Oggi possiedono negozi in oltre duecento paesi diversi e hanno anche acquistato la catena alimentare americana Trader Joe’s.
In Germania sono i leader indiscussi del mercato alimentare. Come ricorda lo Spiegel, infatti, poche nazioni come la Germania hanno un’attenzione così maniacale per il risparmio nell’acquisto del cibo. Da Aldi uno yogurt può costare anche solo 19 centesimi di euro e una scatola di carne poco più di un euro. Nei loro negozi si lavora senza sosta e i dipendenti devono essere sempre a disposizione se chiamati. Ma le imposizioni sugli orari non sono le uniche: se tra due dipendenti nasce una storia d’amore devono subito dichiararlo; i piercing non sono permessi e anche le barbe e i baffi devono rispettare certi standard.
C’è un’altra caratteristica poi dei fratelli Albrecht, che nel tempo è diventata quasi un’ossessione: la riservatezza. Si dice che Theo nel corso della sua vita da imprenditore abbia rilasciato solo tre dichiarazioni pubbliche ufficiali. Nel 1971 fu rapito per 17 giorni e poi rilasciato su pagamento di sette milioni di marchi tedeschi. Da allora quella per la privacy divenne una specie di malattia: ha sempre vissuto in una grande casa semi fortificata nella Ruhr, non ha più concesso nessuna intervista, non è stato più fotografato e non si è più mostrato in pubblico. Al suo funerale c’erano solo i familiari più stretti, la sua morte – avvenuta due settimane fa in un ospedale di Essen – è stata resa nota solo dopo la cerimonia.
A guidare la Aldi Nord resterà probabilmente Hartmuth Wiesemann, suo fedelissimo collaboratore. Né la moglie né i figli sembrano infatti interessati a occuparsi direttamente delle questioni aziendali. Poco prima della sua morte, l’azienda si rivolse per la prima volta nella sua storia a un consulente media. Ma in una delle ultime lettere scritte a uno dei suoi manager, Theo ricordava: «Volevo dirti che non abbiamo intenzione di dimenticarci del nostro modello di successo».