Il giorno di Wyclef
Oggi è atteso l'annuncio della candidatura alle elezioni presidenziali di Haiti
Wyclef Jean, il cantante hip-hop di fama mondiale ed ex membro dei Fugees con Lauryn Hill, dovrebbe annunciare oggi la sua candidatura alle elezioni presidenziali di Haiti, dove è nato. Da ieri le agenzie aspettano una sua dichiarazione per oggi, dopo che il progetto della sua candidatura era stato anticipato una settimana fa. Conferme vengono dai membri della sua famiglia (Jean si era trasferito con la famiglia a Brooklyn e poi nel New Jersey quando era bambino).
Wyclef Jean ha 40 anni. Negli ultimi anni ha fondato la fondazione Yele Haiti — che ha raccolto milioni di dollari dopo il terremoto di gennaio — ed è diventato ambasciatore a disposizione nei Caraibi per il presidente Rene Preval, al quale Jean ha dato il suo voto alle elezioni del 2006. Suo zio Raymond Alcide Joseph è già ambasciatore negli Stati Uniti dal 2005, e dal terremoto in poi è diventato uno dei portavoce di spicco della nazione, impegnandosi insieme al nipote nelle richieste di aiuti internazionali. Si dice che anche lo stesso Joseph potrebbe candidarsi alle elezioni di novembre.
La situazione politica di Haiti è sempre stata molto instabile. La prima elezione democratica si svolse solo vent’anni fa e il presidente Jean-Bertrand Aristide venne comunque deposto con un colpo di stato militare, per essere poi riportato al potere con l’aiuto degli Stati Uniti. Dopo la successiva presidenza di Preval, al suo primo mandato, tornò al governo Aristide, che nel 2004 venne ancora una volta rovesciato da un gruppo di soldati ribelli e costretto alla fuga. Fu necessario un nuovo intervento degli Stati Uniti e alle elezioni del 2006 venne eletto per la seconda volta Preval.
Il terremoto e la mediocre risposta del governo ai problemi conseguenti hanno complicato ulteriormente le cose. Se Jean si candiderà (non si sa ancora con quale partito) dovrà dimostrare di aver vissuto nel paese per cinque anni consecutivi: da molte parti si chiede al presidente Preval una riforma del consiglio elettorale, giudicato inefficiente e di parte.