Cos’è successo al confine tra Israele e Libano
Quattro persone sono stati uccise in uno scontro a fuoco sul confine tra Israele e Libano
Un funzionario israeliano, tre soldati e un giornalista libanesi sono morti a seguito di uno scontro armato occorso in tarda mattinata tra l’esercito israeliano e quello libanese, sul confine che separa i due paesi. Per quanto si sia trattato di un episodio circoscritto e limitato – ora sul posto è già tornata la calma – si tratta del momento di massima tensione tra Libano e Israele dalla fine della guerra combattuta da quest’ultimo con Hezbollah nel 2006.
Sembrerebbe che tutto sia cominciato a causa di un albero. Secondo una fonte libanese, ripresa da Haaretz, l’esercito israeliano avrebbe deciso di abbattere un albero che si trovava sul confine, di poco dentro il territorio libanese. L’esercito del Libano avrebbe sparato una serie di colpi d’avvertimento e poi le due parti sarebbero venute in contatto, causando appunto la morte dei tre soldati e del giornalista del quotidiano al-Akhbar, che si trovava nelle vicinanze. Potrebbe esserci anche un altro genere di equivoco, alla base dello scontro. Una fascia di territorio tra Israele e Libano è governata e pattugliata dalle forze dell’ONU, appartenenti alla missione UNIFIL: questa fascia attraversa in determinate zone il territorio israeliano e in altre il territorio libanese. L’esercito israeliano avrebbe oltrepassato il confine con il Libano all’interno della fascia internazionale, e da qui lo scontro.
Il ministro degli esteri italiano Franco Frattini si è affrettato ad assicurare che nessun soldato italiano è stato coinvolto negli scontri. L’Italia è infatti presente sul confine tra Libano e Israele alla guida di UNIFIL, la missione dell’ONU che ha pattugliato l’area tra il 1978 e il 2000 e poi nuovamente dal 2006 a oggi. Il ritorno dell’ONU sul confine tra Israele e Libano ha molto a che fare con l’Italia, che durante la guerra con Hezbollah si fece promotrice – attraverso l’attivismo del governo Prodi e dell’allora ministro degli esteri D’Alema – di una conferenza di pace sul Libano, assumendo successivamente la guida della missione dell’ONU. Lo scopo della forza militare consisterebbe nel proteggere i civili e garantire il rispetto del confine da parte dei due stati: e forse è il caso di usare il condizionale visto che non si conosce il ruolo dell’UNIFIL nello scontro di oggi, che pure sembra essere avvenuto poco distante dal confine internazionale, se non addirittura al suo interno.
Il ministro degli esteri israeliano Lieberman ha detto di ritenere responsabile dell’incidente il governo libanese, che invece ha condannato “l’aggressione” di Israele per bocca del primo ministro Saad Hariri. Da qualche tempo il confine tra Libano e Israele sta conoscendo nuove tensioni, dopo la fase di apparente tranquillità seguita alla fine del conflitto, soprattutto a causa del continuo traffico di armi dalla Siria a Hezbollah, in Libano.