Movimenti di truppe

Aggiornamenti, reazioni e conseguenze della scissione di Futuro e Libertà

La scissione all’interno del Popolo della Libertà sta portando già a numerose conseguenze su più fronti. L’attesa conferenza stampa di Gianfranco Fini ieri pomeriggio si è risolta in meno di cinque minuti, ma ha chiaramente segnato la linea del Presidente della Camera e dei suoi fedeli: si va avanti in parlamento con un gruppo autonomo, non si tradisce il voto degli elettori, ma si contrasterà il governo sulle norme ritenute sbagliate.

Dimissioni
I deputati finiani che hanno deciso di aderire al nuovo gruppo “Futuro e Libertà per l’Italia” hanno ufficializzato le loro dimissioni con una lettera indirizzata a Fabrizio Cicchitto, il presidente del gruppo parlamentare del PdL. Il documento è stato firmato da 33 deputati.

“Brutto spettacolo”
Daniele Capezzone, il portavoce del PdL, si è scatenato contro Fini: «Le dichiarazioni rese […] da Gianfranco Fini sono, nello stesso tempo, una prova di debolezza e un atto di viltà politica. L’unica cosa dignitosa, per Fini, sarebbe stato dare le dimissioni da Presidente della Camera. Ma Fini ha scelto di restare aggrappato alla sua poltrona. Brutto spettacolo, che gli italiani giudicheranno con giusta severità.»

Conte reggente
Il gruppo Futuro e Libertà per l’Italia (FLI) si è costituito alla Camera e ha indicato come proprio “reggente” Giorgio Conte. Il deputato parteciperà alle riunioni dei capigruppo dell’aula in attesa che la nuova formazione indichi i propri organi politici. Conte ha 49 anni ed è in Parlamento dallo scorso 10 giugno, quando subentrò a Elisabetta Gardini, diventata parlamentare europeo. Nelle due precedenti legislature è stato membro della Commissione Affari Costituzionali.

Probiviri
Il prossimo 4 agosto i probiviri del PdL non dovranno solamente occuparsi del deferimento di Bocchino, Granata e Briguglio, ma anche dell’espulsione dei componenti del nuovo gruppo dei finiani. Nel PdL c’è chi pensa che i finiani di Futuro e Libertà per l’Italia debbano essere formalmente espulsi, mentre un’altra corrente di pensiero ritiene che i deputati si siano espulsi da soli nel momento in cui hanno formalizzato la costituzione del nuovo gruppo alla Camera.

Alemanno con il Cavaliere
«Sono schierato dalla parte di Berlusconi con chiarezza. Mi dispiace profondamente per quello che è accaduto, però sto nel PdL con convinzione» ha detto il sindaco di Roma, Gianni Alemanno. Il Consiglio comunale non dovrebbe subire scossoni: i consiglieri finiani hanno assicurato che rimarranno fedeli al PdL e dunque alla maggioranza che sostiene Alemanno.

A Bologna
A Bologna la scelta di Fini di costituire un gruppo autonomo ha già portato a qualche scossone. Nell’elenco dei finiani compare anche il deputato Enzo Raisi, che ricopre la carica di coordinatore provinciale del PdL a Bologna. Passando a Futuro e Libertà, dicono i compagni di partito, Raisi non è più compatibile con la carica. Il coordinatore ha formato un nuovo gruppo in provincia: dei nove consiglieri del PdL, quattro hanno scelto di seguirlo. Berlusconiani e finiani si confrontano a suon di comunicati, inviati tutti dalla stessa (e per ora unica) segreteria del gruppo. Per il finiano Roberto Flaiani il passo segna la nascita di «un gruppo che farà politica rappresentando il centrodestra che non si riconosce nel centralismo carismatico».

Sandri
Sandro Bondi ha rispolverato Pertini per invitare Gianfranco Fini ad abbandonare il suo ruolo istituzionale alla Camera: «Fini dovrebbe seguire l’alta testimonianza morale, politica e istituzionale di Sandro Pertini, quando, dopo il fallimento del tentativo di unificazione tra Psi e Psdi, per coerenza politica, si dimise dall’incarico. In quella occasione disse: “Correttezza vuole ch’io metta a disposizione il mandato a voi affidatomi”.

Campagna acquisti
Si parla di una “campagna acquisti” operata dal PdL per rinforzare la maggioranza nel timore di opposizioni da parte del nuovo gruppo di finiani. Ieri a Bologna l’onorevole Raisi ha fatto illazioni sul “passaggio al nemico” di Anna Maria Bernini, considerata vicina ai finiani, ma a cui sarebbe stato offerto un nuovo posto da sottosegretario al Ministero dello Sviluppo Economico. E le agenzie ieri sera tardi riferivano che Berlusconi stesso avrebbe parlato di “deputati dell’Udc e dell’Api di Francesco Rutelli ma anche del gruppo misto pronti a sostenerci” e che “vanno intercettati”.