Le domande sulla Love Parade
Lo Spiegel fa un punto della situazione ed elenca quello che si sa sulla tragedia
Sono passati cinque giorni dalla tragedia alla Love Parade, l’enorme rave organizzato quest’anno a Duisburg in cui ventuno ragazzi sono morti e più di cinquecento sono rimasti feriti. Ora i cittadini tedeschi (e non solo loro) vogliono capire di chi siano le responsabilità, ma finora “politici, forze di polizia, amministratori locali e organizzatori dell’evento non hanno dato risposte, si sono solo accusati l’uno con l’altro”, scrive il settimanale tedesco Spiegel. Che prova a rispondere ad alcune domande per spiegare meglio cosa sia successo.
Perché il tunnel si è intasato di gente?
L’organizzatore della Love Parade, Rainer Schaller, ha dato la colpa alla polizia. Secondo lui la tragedia è stata la conseguenza dell'”ordine fatale” di aprire l’entrata del tunnel ovest, arrivato dopo la decisione degli organizzatori di chiudere 10 dei 16 cancelli d’entrata per evitare che la gente diventasse troppa. La polizia di Colonia, che ha in mano le investigazioni sull’accaduto, ha frenato le accuse definendole premature.
«Non siamo ancora nella posizione di capire cosa abbia fatto scattare il tutto. Non lo si può determinare ora, e avremmo preferito che Schaller non si fosse messo a fare speculazioni.»
I funzionari di polizia che erano presenti all’evento hanno dichiarato allo Spiegel di aver avuto la sensazione che gli addetti all’ingresso fossero inermi di fronte alla folla.
«Aspettavano tutti un ordine che non è arrivato», ha detto uno dei 1.080 addetti al quotidiano Bild. «Improvvisamente c’erano corpi dappertutto. Le uscite d’emergenza sono state aperte dalla polizia solo quando era troppo tardi.»
Le comunicazioni si erano interrotte?
Gli ufficiali di polizia e i vigili del fuoco che erano a Duisburg hanno dichiarato di aver avuto problemi con le loro radio, a volte difettose, a volte del tutto non funzionanti.
Le comunicazioni si erano interrotte? I poliziotti all’entrata del tunnel non sapevano della calca che si stava creando? Nessuno finora ha voluto rispondere a queste domande.
Uno dei poliziotti della regione, Andreas Nowak, ha criticato duramente i mezzi a disposizione del corpo.
«Le radio in dotazione a volte sono così vecchie che non puoi nemmeno trovarne i pezzi di ricambio. Spesso i poliziotti si portano dietro il proprio cellulare, perché è l’unico modo per restare in contatto.»
Ma, fa notare Spiegel, quel giorno le linee telefoniche erano collassate, quindi nemmeno un cellulare avrebbe potuto essere d’aiuto.
Quanta gente c’era?
Come accade spesso, i dati dichiarati variano da organo a organo. La polizia di Duisburg dice tra i 300.000 e i 400.000 ragazzi in tutta la città, il ministro dell’interno della regione dice 350.000 in città e 120.000 al festival, l’organizzatore Schaller dice 187.000 al festival e 1,4 milioni in tutta Duisburg, in accordo con le stime del sindaco. La polizia afferma però che 1,4 milioni di persone in città è un numero «matematicamente impossibile», per la mancanza di spazio fisico e di mezzi per portare tutta quella gente in città in così poco tempo.
Il luogo occupa 230 mila metri quadrati, di cui metà coperti da edifici. Le riprese aeree mostrano come non fosse completamente pieno, e dando per buono il calcolo standard della polizia — quattro persone in un metro quadrato — la cifra di 200.000 persone sembra plausibile.
E quanti poliziotti?
Anche in questo caso, il numero preciso non si sa e anche le stime sono vaghe. Secondo lo Spiegel i poliziotti all’evento sarebbero stati 2.200, secondo la polizia di Duisburg 3.000, secondo il ministero dell’interno 4.000. In ogni caso, scrive lo Spiegel, i numeri sembrano insufficienti, a fronte delle centinaia di migliaia di ragazzi presenti, molti di loro sotto l’effetto di droghe.
C’erano stati avvertimenti?
Un ufficiale della polizia di Colonia ha detto al quotidiano Express di aver ispezionato più volte il luogo del festival con la sua squadra, e di non averlo trovato assolutamente idoneo.
«Ci sono state 12 o 13 ispezioni. E ogni volta eravamo d’accordo che lì avrebbe potuto generarsi il caos, che la gente si sarebbe ferita o uccisa», ha dichiarato. Ma gli avvertimenti sono sempre stati ignorati. «Ci è sempre stato detto che la questione non era in discussione. L’amministrazione cittadina voleva fortemente la Love Parade.»
E non è finita qui. Secondo i giornali locali, nell’ottobre del 2009 anche i vigili del fuoco avevano avvertito il sindaco della “inidoneità fisica” del luogo per un evento di una portata del genere.
«Le regolamentazioni riguardo ai luoghi di raduno sono state ignorate illegalmente. La colpa è di chi ha preso questo impegno», ha detto Michael Böcker, il direttore dei vigili del fuoco della regione di North Rhine-Westphalia, in cui sta Duisburg.
Il sindaco della città Adolf Sauerland — attualmente sotto la protezione della polizia, dopo essere stato minacciato per quanto avvenuto — ha dichiarato di non sapere nulla degli avvertimenti.
Il sindaco mente?
Il sito internet DerWesten.de ha scritto che il sindaco avrebbe saputo dei dubbi della polizia un mese prima della Love Parade. Ha inoltre pubblicato la trascrizione di una riunione che si sarebbe tenuta tra gli organizzatori, i vigili del fuoco, la sanità locale e il dipartimento di sicurezza, che avrebbero affrontato nei dettagli i problemi di sicurezza del luogo, in particolare le scale d’emergenza.
Secondo le trascrizioni, il più alto ufficiale in carico della sicurezza della città, Wolfgang Rabe, presente alla riunione, avrebbe detto che il sindaco voleva la Love Parade, che si sarebbe dovuta trovare una soluzione e che non sarebbe stata accettata alcuna richiesta dall’ufficio costruzioni, in carico dei lavori. Un portavoce dell’amministrazione di Duisburg ha per ora evitato di commentare riguardo alla trascrizione.
Come sono morte le persone?
Secondo le dichiarazioni del presidente della regione, i ventuno ragazzi sarebbero tutti morti nella calca, a causa delle pressioni sul petto. Inizialmente il sindaco aveva suggerito che fossero invece morti dopo essere caduti dalle scale di sicurezza.