Sarkozy chiuderà 300 campi rom
La decisione arriva dopo gli scontri con 50 rom, che protestavano violentemente contro l'uccisione di un ragazzo
Secondo l’annuncio del ministro dell’interno francese Brice Hortefeux, entro tre mesi circa 300 campi nomadi illegali — metà del numero totale in Francia — verranno smantellati, e i loro abitanti espulsi dal paese.
Una dichiarazione rilasciata ieri dal presidente Nicolas Sarkozy dice che i campi rom sono “luogo di traffici illegali, di standard di vita scioccanti, di sfruttamento dei bambini per la carità, di prostituzione e crimine”. Il governo ha inoltre fatto sapere che entro la fine dell’anno verrà proposta una nuova legge per rendere più semplice l’espulsione di rom illegali, per “ragioni di ordine pubblico”.
La decisione arriva dopo quanto successo dodici giorni fa, quando un gruppo di cinquanta rom armati di sbarre di metallo e asce è sceso nelle strade di Saint-Agnian, una cittadina nel centro della Francia, per protestare contro l’uccisione di un ventiduenne da parte della polizia. Negli scontri tra il gruppo e la polizia — tra cui non c’è stato alcun ferito — sono stati distrutti e danneggiati un fornaio, tre automobili, diversi alberi e semafori.
Il pubblico ministero ha spiegato che il ventiduenne non si sarebbe fermato a un primo posto di blocco, trascinando un poliziotto sul cofano per mezzo chilometro. A un secondo posto di blocco il giovane avrebbe di nuovo tentato di caricare due poliziotti, che hanno aperto il fuoco e ucciso il ragazzo. I due sono stati fermati e poi rilasciati senza accuse.
Da molte parti è stata contestata la decisione dell’amministrazione Sarkozy, indicata come l’attacco a una minoranza già molto discriminata, e il dibattito si è molto acceso, racconta Libération.
«Le nuove misure non vogliono stigmatizzare le comunità senza tenere conto delle singole persone, ma punire i comportamenti illegali» ha detto il ministro Hortefeux.