YouTube rientra nei ranghi, e paga la SIAE
Google darà fino a quattro millesimi di euro per ogni clic sui video con contenuti tutelati da diritti d'autore
YouTube e SIAE hanno fatto pace. Dopo essersi confrontati per mesi sullo spinoso tema della protezione del diritto d’autore sul portale per la condivisione dei video, le due parti hanno raggiunto un “accordo di licenza” che consentirà di riprodurre i brani musicali nei video di YouTube. Quando sarà utilizzata la loro musica sul portale, compositori, autori ed editori riceveranno una ricompensa con un meccanismo simile a quello già utilizzato per gli altri mezzi di comunicazione e diffusione della musica.
L’accordo ha durata triennale e non copre solamente la musica, ma anche gli altri prodotti coperti dal diritto d’autore, sceneggiature comprese, spiega oggi sul Sole 24 Ore Daniele Lepido. I termini precisi dell’accordo sono ancora riservati, ma secondo il quotidiano per ogni clic su un video contenente un contenuto protetto dal diritto d’autore YouTube darà un millesimo di euro, cifra che potrebbe salire fino a 2 – 4 millesimi di euro nel caso dei video musicali.
Il nuovo patto tra Google, che controlla YouTube, e la SIAE tutela i diritti per i singoli autori, ma non quelli delle major discografiche, che hanno già raggiunto nel corso degli anni alcuni accordi con il portale per la condivisione dei video.
Seguendo la legislazione italiana – spiega Lepido – i diritti riconosciuti per le case discografiche sono quelli “connessi” (all’esercizio del diritto d’autore), cioè quelli di chi ha effettuato la registrazione. Un business crescente visto che in Italia nel 2009 il fatturato delle case discografiche derivante dallo streaming su YouTube è stato di 1,9 milioni di euro, contro il milione e mezzo del 2008 e i 918 mila euro del 2007.
L’accordo da poco sottoscritto ricorda patti simili stretti in Gran Bretagna, Irlanda, Spagna, Olanda e Repubblica Ceca. Non è ancora del tutto chiaro il modello di business che sarà seguito per il pagamento dei diritti d’autore, ma sarà probabilmente legato agli annunci pubblicitari e alla possibilità di acquistare la canzone utilizzata per un video sugli store di musica online.
Il nuovo passo compiuto da Google conferma il piano di differenziare i contenuti su YouTube, affiancando all’ampio catalogo di video prodotti dagli utenti, filmati di qualità prodotti dalle major. I video musicali sono da tempo disponibili in alta definizione sul portale e grazie a una joint venture con Sony, Emi e Universal, in alcuni paesi è possibile accedere a Vevo, un’area di YouTube interamente dedicata alla musica e alla riproduzione dei videoclip.
Prima di arrivare agli accordi con le major, e ora in Italia anche con SIAE, YouTube ha vissuto un periodo “corsaro” dove la musica e altri contenuti protetti da copyright venivano caricati e riprodotti dagli utenti senza i dovuti permessi. Numerose major e alcuni colossi dell’intrattenimento come Viacom decisero di avviare alcuni contenziosi legali contro Google, accusata di favorire la violazione del diritto d’autore sul suo portale per i video. Molte querelle legali sono state risolte grazie agli accordi con le major, ma non mancano le cause ancora aperte.
Tra YouTube e Mediaset, per esempio, c’è ancora una causa pendente per i video delle sue emittenti caricati dagli utenti sul portale. Google rimuove i filmati che violano palesemente il diritto d’autore, ma a volte l’identificazione dei contenuti e la loro rimozione richiede del tempo. YouTube si difende dicendo di essere una piattaforma tecnologica e di fornire un servizio, tesi contrastata da Mediaset che sostiene di investire decine di milioni per i propri programmi. Lo scorso dicembre il Tribunale Civile di Roma ha dato ragione alla società italiana.