Niente grazia per gli ufficiali di Pinochet
Il presidente Sebastian Piñera: «Sono arrivato alla conclusione che non sarebbe né prudente né saggio»
Il presidente conservatore del Cile Sebastian Piñera ha rifiutato la proposta della Chiesa Cattolica cilena di offrire la grazia ai carcerati sopra i settant’anni o malati, che avrebbe fatto uscire di prigione anche gli ufficiali militari condannati durante la dittatura di Augusto Pinochet.
«Sono arrivato alla conclusione che non sarebbe né prudente né saggio, sotto le attuali circostanze, approvare una nuova grazia generale», ha dichiarato Pinera in un messaggio televisivo.
La grazia individuale verrà considerata caso per caso, ma «saranno esclusi quelli che sono in carcere per reati particolarmente gravi, come crimini contro l’umanità, terrorismo, traffico di droga, omicidio, crimine violento, stupro e abuso di minore»
La richiesta della Chiesa aveva suscitato le proteste dei parenti delle vittime della dittatura, riuniti nell’Associazione dei Familiari dei Detenuti e degli Scomparsi, che sono stati parzialmente rassicurati dalle parole di Piñera. Attraverso il loro vicepresidente fanno comunque sapere di essere preoccupati riguardo alla grazia individuale, che potrebbe riguardare persone che si sono macchiate di crimini gravi. La Chiesa non ha ancora commentato la decisione del presidente.
Secondo le stime ufficiali dal 1973 al 1990, gli anni della dittatura di Pinochet, 3.065 opponenti al regime sarebbero stati uccisi e altri 1.200 sarebbero scomparsi. Circa 600 militari sono stati accusati di crimini conro l’umanità, di questi solo 150 sono ancora in carcere.
Augusto Pinochet è morto nel 2006 in Cile agli arresti domiciliari, dopo un lungo e tormentato succedersi di arresti e processi in Gran Bretagna, Spagna e Cile.
Dopo la caduta della dittatura, per quasi due decenni il Cile è stato governato da partiti di centrosinistra. Il centrodestra è tornato al governo l’anno scorso con Piñera.