Morire alla Love Parade
19 morti e 340 feriti nel tunnel che dava accesso all'area in cui si tenevano i concerti
Sono diciannove morti e 340 i feriti – di cui alcuni molto gravi – nel caos di ieri alla Love Parade, il gigantesco rave – organizzato quest’anno a Duisburg in Germania – dedicato alla musica techno che ogni anno attira circa un milione e mezzo di giovani da tutto il mondo.
Tutto è successo all’interno del tunnel che immetteva nell’area in cui si tenevano i concerti: l’unico accesso disponibile per un milione e mezzo di persone. La folla è rimasta intrappolata e quando ha iniziato a temere di rimanere soffocata molti hanno provato a scappare in direzione dell’uscita, altri verso l’entrata: si sono scontrati schiacciandosi a vicenda. Un attacco di panico collettivo – lo hanno descritto così allo Spiegel alcuni dei presenti che sono riusciti a uscirne indenni – in cui molte persone sono state soffocate e calpestate. «Se penso a una guerra, me la immagino così», ha detto allo Spiegel uno dei ragazzi, «c’erano persone a terra dappertutto». Tra i morti, anche una ragazza italiana di cui non è ancora stata resa nota l’identità.
I soccorsi hanno avuto molte difficoltà nel raggiungere il tunnel, a loro volta bloccati dalla folla che già si trovava all’interno dell’area del concerto. Nel frattempo le autorità hanno deciso di non interrompere la Love Parade, per evitare che il panico si potesse diffondere anche al resto delle persone e rischiare nuovi incidenti. Un cordone di poliziotti si è messo di fronte al tunnel, per evitare che altre persone potessero entrare. E tutta la recinzione intorno all’area è stata rimossa, in modo che la folla potesse poi defluire da ogni lato senza dover ripassare dal tunnel.
Angela Merkel si è detta triste e sconvolta per quanto accaduto: «In questo momento il mio pensiero va ai familiari delle vittime ai quali esprimo le mie condoglianze, erano venuti a fare festa e invece alcuni hanno trovato la morte». Nessuna parola finora a proposito della polemica contro gli organizzatori, accusati di avere sottovalutato i rischi e di non essere stati abbastanza preparati a gestire una tale massa di persone.
Le autorità hanno messo a disposizione un servizio di sicurezza di 1200 agenti, a fronte di una partecipazione prevista di oltre un milione di giovani. La scelta di non interrompere la parade è stata considerata da molti offensiva nei confronti delle vittime e dei feriti, ma potrebbe essere stata inevitabile. Ma è soprattutto la decisione di chiudere completamente l’area scelta per l’esibizione, lasciando un solo punto d’ingresso, a suscitare rabbia e incredulità: lo spazio è un ex scalo merci abbandonato di 230.000 mq e secondo alcuni esperti di sicurezza poteva accogliere al massimo 400.000 persone. Alcuni testimoni hanno detto che avevano avvertito la polizia almeno quarantacinque minuti prima dell’incidente di quello che sarebbe potuto succedere.
La Love Parade è la più grande manifestazione di musica techno del mondo. La prima edizione si tenne a Berlino nel 1989, poco prima della caduta del muro, e vi parteciparono solo alcune centinaia di appassionati. Da allora il numero di partecipanti ha continuato ad aumentare fino ad arrivare a un milione e mezzo di persone, che sfilavano ballando accanto ai carri per le strade della città. Nel 2007 la giunta berlinese negò nuovi permessi per la scarsità delle risorse finanziarie e per le proteste della popolazione. Nel 2008 si tenne a Dortmund, nel 2009 si doveva tenere a Bochum ma fu cancellata. Quest’anno era toccato a Duisburg: nella grande spianata della Gueterbahnfof, ex scalo merci del bacino della Ruhr.