Non sarà processato il poliziotto che aggredì Ian Tomlinson
Nessun processo per il poliziotto accusato di avere ucciso Ian Tomlinson durante il G20 di Londra
La Procura della Corona ha annunciato oggi che per il poliziotto che colpì l’edicolante Ian Tomlinson durante gli scontri del G20 di un anno fa non ci sarà nessun processo. Tomlinson morì in seguito all’aggressione, e successive versioni evidenziarono verità diverse da quelle diffuse inizialmente.
Nell’aprile del 2009 a Londra ci furono molti scontri tra polizia e manifestanti durante le proteste contro il G20. Si parlò da subito di un morto tra i manifestanti, ma poi si scoprì che si trattava di un passante, colto da un malore nei pressi della manifestazione. Ian Tomlinson stava tornando a casa dal lavoro – lavorava in un’edicola – quando fu circondato da alcuni poliziotti e cadde a terra. Si rialzò, ma fu trovato morto cento metri più in là.
La prima autopsia stabilì che Tomlinson era morto per cause naturali in seguito a un infarto. Ma in mezzo a versioni diverse e accuse contro la polizia, alcuni giorni dopo la sua morte il Guardian pubblicò un video che suggeriva ben altre spiegazioni. Nel video si vedeva Tomlinson che – mentre attraversava il cordone della polizia completamente disarmato e con le mani in tasca – veniva prima colpito a una gamba con un manganello e poi gettato a terra con violenza da uno dei poliziotti.
Dapprima la polizia aveva disposto un vero insabbiamento della vicenda: sostenendo che Tomlinson era morto per un malore e i soccorsi ostacolati dai manifestanti (gli unici a occuparsi di lui, invece). Dopo la pubblicazione del video la polizia aprì un’inchiesta e dispose una seconda autopsia, dalla quale emerse che Tomlinson era morto in seguito a un’emorragia addominale. Il poliziotto che lo aveva colpito fu accusato di omicidio colposo e sospeso dal suo incarico. Gli avvocati della famiglia di Tomlinson chiesero poi una terza autopsia, i cui risultati non sono mai stati resi pubblici. La procura oggi ha escluso che il poliziotto possa essere incriminato con una lunga e acrobatica formulazione che ammette che le azioni dell’agente siano state sproporzionate e immotivate e che si sia trattato di un’aggressione. Ma i risultati contraddittori delle autopsie dimostrerebbero “che l’accusa non potrebbe provare oltre ogni ragionevole dubbio che ci sia stato un nesso causale tra l’aggressione e la morte di Tomlinson”.
L’accusa e i familiari continuano a sostenere che quello di Tomlinson fu un vero assalto ai danni di un cittadino che non stava neanche partecipando alle proteste e che la decisione di oggi sia un insabbiamento.