Tu non vieni
La regina annulla l'invito a Nick Griffin per la tradizionale festa estiva a Buckingham Palace
La regina Elisabetta ha ritirato l’invito a Nick Griffin, il leader di estrema destra del British National Party, per l’odierna tradizionale festa estiva nel giardino di Buckingham Palace. La corona ha motivato la decisione dicendo che Griffin aveva “evidentemente” intenzione di utilizzare a fini politici la sua presenza alla festa, facendo riferimento agli appelli fatti nei giorni scorsi del leader del BNP sul suo blog perché gli venissero inviate domande e richieste da rivolgere alla regina. Dal canto suo, Griffin ha definito la decisione “oltraggiosa” e “profondamente antibritannica”, dando al governo la colpa di aver fatto pressioni su Buckingham Palace.
La questione andava avanti da un bel po’ di tempo. Già lo scorso anno c’erano state diverse polemiche: Griffin era stato invitato da un suo collega di partito, membro dell’assemblea cittadina di Londra, che poteva portare con sé altre persone. Dopo pochi giorni la famiglia reale vietò a Griffin di partecipare alla festa.
Quest’anno la situazione era un po’ diversa, perché nel frattempo Nick Griffin è stato eletto europarlamentare. E infatti Buckingham Palace inizialmente lo aveva invitato, sostenendo che la famiglia reale “non ha intenzione di discriminare i rappresentanti del popolo eletti al parlamento europeo”. Seguirono accese e rumorose proteste da parte di varie associazioni antifasciste, nonché le promesse di Griffin di approfittare dell’invito per incalzare la regina. Oggi il comunicato stampa di Buckingham Palace che fa marcia indietro:
L’eurodeputato Nick Griffin non potrà avere accesso alla festa di oggi a Buckingham Palace, a causa del suo smaccato tentativo di utilizzare l’invito per promuovere sé e il suo partito. Il suo comportamento ha aumentato i rischi per la sicurezza degli ospiti, mettendoli a disagio. L’invito era stato precedentemente rivolto a Griffin in qualità di membro eletto del parlamento europeo: questa decisione non vuole essere in alcun modo irrispettosa nei confronti del processo democratico a seguito del quale l’invito era stato emesso. Ci comporteremo nello stesso modo con chiunque provi a politicizzare la sua presenza alla festa.
Al di là della scarsa importanza concreta della festa in sé, l’episodio ha riportato d’attualità in Gran Bretagna la questione dell’ammissibilità nel dibattito pubblico di politici con le posizioni di Griffin, apertamente razzista, omofobo e negazionista. Qualche tempo fa simili polemiche furono generate dalla decisione della BBC di invitare Griffin durante uno dei suoi talk show: le associazioni antifasciste protestarono, dicendo che trattare Griffin come qualsiasi altro politico lo avrebbe di fatto legittimato e sdoganato; altri hanno sostenuto che in una democrazia non fare parlare i fascisti è, per l’appunto, una cosa fascista. La questione è ancora aperta.