Lo scandalo Profumo non morirà mai
Profumo era il segretario di stato per la guerra e conobbe Christine Keeler a un party in piscina nell'estate del 1961
Tutto iniziò con una ragazza nuda sul bordo di una piscina di Cliveden, Buckinghamshire, dove il ministro della guerra John Profumo si trovava insieme a molti altri ospiti per una festa data da Lord Astor. La ragazza si chiamava Christine Keeler e da allora divenne sinonimo del più grande scandalo politico a sfondo sessuale della storia inglese. Oggi la stampa britannica torna a parlarne dopo che la Mayor Gallery di Londra ha annunciato per l’autunno una mostra di foto e lettere inedite su una storia che per gli inglesi non smette di essere eccitante.
Era l’estate del 1961 e Christine Keeler aveva diciannove anni. Era già una modella e una showgirl molto conosciuta a Londra, soprattutto nei circoli politici a cui era stata introdotta dall’osteopata Stephen Ward. Quando Profumo, 46 anni e sposato, iniziò a frequentarla non sapeva però che tra i suoi amanti c’era anche l’ufficiale Yevgeni “Eugene” Ivanov, sospettato di essere una spia sovietica. Avvertito dagli agenti del MI5 (i servizi segreti inglesi), il segretario troncò subito la relazione con una lettera: la loro storia era durata solo un mese e un giorno. Ma poco più di un anno dopo la storia del ministro che aveva condiviso un’amante con una spia russa arrivò sui giornali e Profumo ne fu travolto insieme al governo Tory di Harold Macmillan.
Nel marzo del 1963 Profumo negò alla Camera dei Comuni che ci fosse niente di “improprio” nei suoi rapporti con la ragazza e che avrebbe denunciato chi avesse ripetuto le accuse. Ma a giugno confessò di aver mentito e rassegnò le dimissioni dal governo e dal parlamento. Benché non ci fosse alcuna prova che accusasse direttamente la Keeler e Ivanov di spionaggio, ma data la posizione di Profumo all’interno del governo e con la paranoia da guerra fredda, le potenziali conseguenze in termini di sicurezza nazionale furono comunque considerate molto gravi. E poi Profumo era sposato.
Secondo il racconto del Guardian, lo scandalo dava finalmente ai giornali la possibilità di emanciparsi da dodici anni di cronache politiche affollate solo da vecchi uomini aristocratici vestiti in tweed. Il Sunday Mirror pubblicò la famosa “Darling letter”, con cui Profumo aveva troncato la storia. Mentre la foto della Keeler nuda dietro una sedia diventava un’icona dei swinging sixties. La storia divenne così emblematica che oggi il castello di Cliveden dove John Profumo e Christine Keeler si incontrarono per la prima volta, trasformato in albergo, offre tour guidati a pagamento sui luoghi di uno degli scandali politici più misteriosi e più seguiti di ogni tempo. Nel 1989 un film di Michael Caton-Jones rinnovò la popolarità della vicenda (con tanto di canzone di Pet Shop Boys e Dusty Springsfield: “Nothing has been proved”).
https://www.youtube.com/watch?v=ch7TXRMRaqM
Alle dimissioni di Profumo seguirono quelle del primo ministro Macmillan. Ivanov fu richiamato a Mosca, dove fu abbandonato dalla moglie e si diede all’alcool. Stephen Ward, l’osteopata che aveva introdotto la Keeler a Profumo quel giorno in piscina, fu processato per sfruttamento della prostituzione e si suicidò con una dose di barbiturici. E Christine Keeler fu condannata a nove mesi di prigione per falsa testimonianza. Profumo invece si dedicò ad attività di beneficenza nell’East London fino alla sua morte, nel 2006.
https://www.youtube.com/watch?v=Y9owI7U1Erk
La Mayor Gallery ha annunciato che la mostra esporrà molte fotografie inedite della Keeler insieme a lettere e altri memorabilia. Una delle foto le fu scattata appena uscita dal carcere nelle colline del South Downs. Altre la mostrano a uno dei party di Cliveden. In una delle lettere spedite dal carcere ai suoi genitori, Christine scriveva, “non vi preoccupate, sto bene, è come essere tornata a scuola, c’è anche una ragazza che veniva a scuola con me”. E in un’altra scherzava, “sono giovane e dovrò iniziare per forza una carriera in qualche modo, visto che il mio nome è così conosciuto. Potrei anche fare un sacco di soldi! haha!”. Uscita dal carcere invece passò da un matrimonio all’altro per poi finire a vivere da sola in una casa popolare sotto falso nome.