Cosa sappiamo dell’omicidio di Sokratis Giolias
Il giornalista greco ucciso con le stesse armi usate in passato da un gruppo armato
L’esecuzione del giornalista Sokratis Giolias, ucciso lunedì con sedici colpi di pistola sotto casa da un commando a volto coperto, ha segnato il ritorno del terrorismo anarchico in Grecia. Giolias era il direttore della radio privata “Thema 98,9” e uno dei fondatori di Troktiko, il blog più seguiti del paese. Negli ultimi mesi aveva dato notizia di diversi scandali a proposito di alcuni politici greci e da qualche giorno aveva anticipato la prossima rivelazione di un nuovo dossier, come spesso faceva per attirare nuovi lettori.
Giolias si trovava in casa con la moglie e il figlio quando qualcuno ha suonato il campanello dicendogli che gli stavano rubando la macchina. Appena il giornalista è uscito di casa, il commando gli ha sparato a bruciapelo sedici colpi di pistola uccidendolo all’istante. Finora nessuno ha rivendicato l’omicidio, ma le cartucce delle pallottole ritrovate dalla polizia sembrano provenire dallo stesso tipo di pistole usate dal gruppo terroristico “Setta dei Rivoluzionari” durante l’assalto dello scorso febbraio alla televisione Aral. In quell’occasione non c’erano stati morti, ma il gruppo aveva lasciato una lettera in cui minacciava di colpire “giornalisti venduti, politici, industriali e forze di polizia”.
Secondo gli esperti di sicurezza del governo, la Setta dei Rivoluzionari è uno dei più pericolosi gruppi anarchici emersi in Grecia da quando i servizi segreti sono riusciti a sradicare l’organizzazione terroristica “17 Novembre”, autore della maggior parte degli attentati di matrice politica tra il 1975 e il 2000. Il nome della Setta dei Rivoluzionari è iniziato a circolare solo dal 2008, quando la Grecia è sprofondata nelle settimane di violenza seguite all’omicidio di un giovane manifestante per mano di un poliziotto. Da allora, il clima politico si è fatto sempre più teso con proteste crescenti tra i gruppi dell’estrema sinistra contro il capitalismo e la corruzione del governo. E in questo nuovo quadro i media sono stati spesso accusati di essere complici dei politici corrotti e di contribuire alla disinformazione dell’opinione pubblica.
L’omicidio di Sokratis Giolias arriva a meno di un mese dall’attentato contro il ministro degli interni Michalis Chrysohoidis, quando un pacco bomba recapitato nel suo ufficio è esploso uccidendo il suo assistente. Giolias era diventato un personaggio pubblico molto conosciuto da quando era riuscito a trasformare il suo blog nel sito di news più seguito del paese. Troktiko si era affermato ricorrendo alla formula del giornalismo investigativo spregiudicato mescolato a gossip sensazionalista e all’uso di un linguaggio molto popolare, ed era diventato sempre più scomodo per i politici greci che in alcuni casi lo avevano anche denunciato per diffamazione.
Negli ultimi tempi il sito era diventato anche una sorta di arena per i regolamenti dei conti tra i partiti, che in molte occasioni lo usavano per far pubblicare dossier scottanti sui rispettivi avversari. Il suo avvocato dice che Giolias da tempo riceveva molte minacce: l’inchiesta che stava per pubblicare riguardava i rapporti di connivenza tra crimine organizzato, imprenditori e agenti di polizia.