Affare Bettencourt, gli interrogatori inguaiano ancora i Woerth
L'amministratore della famiglia smentisce il ministro sul suo interessamento per l'assunzione della moglie
Le Monde pubblica oggi diversi passaggi dall’interrogatorio di Patrice De Maistre, amministratore di Liliane Bettencourt e personaggio centrale nell’inchiesta sulle frodi fiscali e sui finanziamenti illeciti che l’ereditiera dell’Oréal avrebbe elargito al partito del presidente Sarkozy. L’interrogatorio di De Maistre – rilasciato dopo due giorni assieme alle altre persone arrestate con lui – parrebbe mettere di nuovo nei guai il ministro Woerth e sua moglie, analista finanziaria nella società che seguiva il patrimonio dei coniugi Bettencourt.
Per il conflitto di interesse a fronte delle indulgenze fiscali concesse ai Bettencourt, Florence Woerth si è dimessa dall’incarico lo scorso giugno. Ma oggi quei conflitti appaiono assai più aggrovigliati: una vecchia nota di De Maistre in calce al curriculum di Florence Woerth consiglia di parlare con il ministro dell’assunzione della moglie, indicando cifre tutte da chiarire. E De Maistre ha confermato nell’interrogatorio di aver ricevuto da Woerth raccomandazioni e informazioni sull’assunzione di Florence. Il ministro aveva dichiarato pubblicamente a giugno che ci fosse “una muraglia cinese” tra i suoi interessi e quelli della moglie.
Florence Woerth è assunta alla fine del 2007 con uno stipendio di 200 mila euro annui complessivi. Scrive Le Monde:
Ecco che madame Woerth si trova a lavorare per madame Bettencourt, una dei primi contribuenti francesi, mentre suo marito è ministro del Bilancio. Il fisco consegna, a titolo di rimborso fiscale, 30 milioni di euro ai Bettencourt, i quali omettono di dichiarare al ministero due conti in Svizzera e l’esistenza di un’isola di cui sono proprietari attraverso una fondazione lussemburghese
E a gennaio del 2008, De Maistre riceve la Legion d’Onore dallo stesso ministro Woerth. De Maistre ha negato qualunque relazione tra i suoi benefici – comprese le grandi ricchezze e premi elargitigli dai Bettencourt – e le indulgenze ottenute dal ministero per le questioni fiscali die suoi datori di lavoro. Secondo Le Monde i giudici di Nanterre non sarebbero dello stesso parere.