Fermato il petrolio, forse
La nuova cupola installata della BP sta, per la prima volta dopo 85 giorni, fermando del tutto la perdita
La nuova cupola installata dalla BP, la società responsabile del disastro nel Golfo del Messico, è riuscita per la prima volta a fermare completamente il flusso di petrolio che usciva dal pozzo Macondo: in questo momento non una sola goccia di greggio si sta disperdendo nell’oceano Atlantico. Sicuramente un parziale successo per la BP, dopo 85 giorni di tentativi a volte impacciati e quasi sempre fallimentari. Per dirla con le parole di Obama, “un segnale positivo”.
Msnbc scrive che la notizia ha portato molti a pensare che la nuova cupola avrebbe fermato del tutto il petrolio fino alla fine dei lavori di costruzione dei due “pozzi di sollievo” a metà agosto, che nei piani della BP dovrebbero diminuire la pressione del flusso e permettere la cementazione della falla. Ma il comandante della Guardia Costiera Thad Allen, incaricato di monitorare le operazioni della BP, ha diffuso una dichiarazione che ha placato l’entusiasmo di stampa e cittadini americani: la chiusura potrebbe essere solo temporanea. Serviranno infatti 48 ore di test per stabilire se la cupola è in grado di tappare la falla o meno. C’è infatti il rischio che si possano verificare delle crepe che aprirerebbero nuove falle nel pozzo.
In caso i test diano risultano negativi, le valvole verrebbero riaperte e la nuova cupola inizierebbe quindi a funzionare da sifone, come la precedente. Ovvero non come tappo, ma come sistema per diminuire la fuoriuscita di petrolio nell’oceano e incanalarne parte verso le navi di contenimento in superficie.
Le prossime 48 ore sono cruciali. Gli ingegneri e gli scienziati monitoreranno il tappo, controllando i cambi di pressione. L’alta pressione è un buon segnale, perché significa che c’è una sola perdita. La bassa pressione, invece, potrebbe significare più perdite nel pozzo. Quando il test di 48 ore sarà finito, il fondo dell’oceano verrà mappato per rilevare se ci siano stati danni o perdite in profondità.